Il progetto per villa Dolfin «Sfideremo villa Manin»

PORCIA. Orti sociali, giochi per bambini, percorsi per sportivi, e persino una location per grandi eventi in grado di fare concorrenza al villa Manin. Questo il futuro che a Porcia si immagina per il parco di villa Dolfin, messo nero su bianco nel progetto di restauro frutto della compartecipazione tra professionisti del settore e cittadinanza. La parola d’ordine che ha guidato la pianificazione del restauro dell’area verde è “trasversalità” delle funzioni, come hanno spiegato i progettisti – Moreno Baccichet, Annalisa Marini e Francesca Venuto – intervenuti all’auditorium Diemoz di fronte a una quarantina di persone. «Il piano non è destinato a rimanere sulla carta – ha assicurato, a nome dell’amministrazione, il consigliere delegato alla villa Tiziana Aramonte –. La partecipazione dei cittadini continuerà a essere importante per dare una scaletta di priorità agli interventi». Nei dieci giorni di pubblicazione sul blog associato all'iniziativa, il progetto di recupero del parco è stato “cliccato” 450 volte.
Il brolo. Per la parte più estesa del parco si è scelto di conservare il grande prato esistente e di sfruttarlo per eventi e concerti con capienza sino a 3 mila persone. L’estensione fruibile è di oltre 13 mila metri quadrati, contro i 5-7 della “concorrente” villa Manin. Il complesso purliliese ha dalla sua anche la vicinanza con l’A28 e con la stazione ferroviaria di Pordenone. Più complessa è la situazione dei parcheggi, anche se, grazie alla creazione di nuovi ingressi all'area del parco, potranno essere meglio sfruttati i posteggi esistenti nelle aree limitrofe alla villa. I mezzi e le attrezzature necessarie per i grandi eventi entrerebbero nel brolo tramite un cancello che sarà ricavato sul lato che confina con l’asilo nido Melarancia. L’opportunità di ospitare grandi eventi in questo luogo non va sottovalutata, considerato il potenziale economico. La vecchia stalla, vicina a quest’area, sarà rimpiazzata da una “serra” per manifestazioni di tono minore come sagre e concerti per un pubblico di qualche centinaio di persone.
L’ampliamento novecentesco. In quest’area saranno ricavati due spazi, uno per il gioco dei bambini e l’altro per la ginnastica degli adulti. La recinzione verrà sostituita da una barriera naturale che avrà la funzione di proteggere dal rumore e di evitare che i piccoli possano correre verso la strada. Lo spazio sarà inoltre attraversato da un vialetto ciclabile.
Il recinto degli orti. Un’area che è stata pensata come un incrocio di funzioni: dal parcheggio di servizio al piacere, senza dimenticare il gioco e l’attività agricola. Qui sorgeranno infatti orti sociali, giochi inclusivi per disabili e una zona pic nic. Non solo, perché tra le ipotesi emerse c’è quella di ricavare una foresteria e un ristorantino da concedere in gestione tramite un bando, evitando così dei costi pubblici. Sarà ricavato un accesso al parco da via Vittorino da Feltre.
Il giardino formale. Il futuro di questo spazio è stato pensato in funzione del restauro del corpo centrale della villa, che potrebbe essere utilizzato, coerentemente, come sede per start up legate all’agricoltura. Il giardino sarà sistemato e razionalizzato con la creazione di vialetti interni il cui disegno terrà conto della presenza delle statue. Non mancherà uno spazio con giochi per i bimbi. L’area esterna antistante la villa, infine, sarà mantenuta come prato stabile e valorizzata tramite uno specchio d’acqua solcato da un percorso pedonale.
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