Il procuratore Martani lascia Pordenone per Brescia

PORDENONE. Il giudice Marco Martani, procuratore della Repubblica di Pordenone, mantovano, sessantunenne, è stato nominato dal Consiglio superiore della magistratura avvocato generale della Corte d’Appello di Brescia. Si trasferità nel capoluogo lombardo dopo l’estate.
Si tratta di un alto incarico dirigenziale, appena un gradino sotto al procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso.
Il magistrato mantovano, da cinque anni in forza a Pordenone, titolare di diverse importanti inchieste, l’ultima delle quali, l’omicidio dei fidanzati, ha fatto pòarlare e continua a far disuctere l’Italia, si insedierà a Brescia dopo l’estate.
«Sono molto soddisfatto – ha commentato il procuratore rispondendo alle domande dei colleghi della Gazzetta di Mantova –. Hanno accolto la mia richiesta».
Marco Martani, per ventisette anni sostituto procuratore a Mantova, dall’ottobre 2011 ha assunto la guida della procura della repubblica di Pordenone.
In quella occasione, per Martani, l’approdo nella città del Noncello aveva rappresentato un ritorno in Friuli Venezia Giulia.
Tra aprile e dicembre 1980, infatti, Martani aveva lavorato a Udine, allo sportello della Bnl di via Mercatovecchio dopo la laurea in giurisprudenza all’Università di Bologna.
Era avviato alla carriera di funzionario di banca, ma gli bastarono pochi mesi per capire che la sua strada era un’altra, ovvero la via del palazzo di giustizia.
L’arrivo in provincia di Pordenone, invece, fu dovuto al servizio militare: trascorse un mese al decimo reggimento carri dell’Ariete ad Aviano, prima di vincere il concorso per ufficiale della Guardia di finanza.
Poi l’esperienza in magistratura e l’ottimo percorso a Pordenone, culminato nell’inchiesta sul duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto