Il procuratore Grohmann: «Le mafie attratte dal Fvg»

«I tentativi di infiltrazioni criminali di stampo associativo mafioso si sono fatti più audaci e numerosi. E la sostanziale ripresa economica del Friuli Venezia Giulia, così come il suo forte rilancio turistico, si sono rivelati ghiotte occasioni per il riciclaggio dei notevoli proventi delle attività illecite». Il procuratore generale Dario Grohmann lo aveva detto all’inaugurazione dell’anno giudiziario, in gennaio, e lo ha ripetuto qualche sera fa, in un incontro organizzato a Latisana, alla Cantina da Mario, dal Lions Club Lignano Sabbiadoro presieduto da Pierfrancesco Bocus.

Inquadrato il fenomeno nelle sue caratteristiche generali, il magistrato si è poi soffermato sulle peculiarità regionali, osservando come anche il Friuli Venezia Giulia sia diventato terra di conquista e di investimento dei proventi di attività illecita, e ricordando in particolare il caso della Depositi Costieri Trieste, acquisita da tre campani legati agli ambienti della Camorra. L’incontro, moderato dalla giornalista Luana de Francisco, coautrice del libro “Mafia a Nord-Est”, si è arricchito anche del contributo dell’avvocato Pierantonio Fadel, vicesegretario generale dell’Associazione magistrati tributari di Roma.

Rivolgendosi al prestigioso pubblico - presenti diverse autorità politiche, militari e religiose -, i relatori hanno concluso indicando nell’onestà, la legalità e la cultura le armi per contrastare l’avanzata delle mafie. —

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