Il primo “funerale” in diretta su Facebook «Modo drammatico per unirsi ai congiunti»

IL RITO
ENRI LISETTO
La bara con un mazzo di rose sopra al centro della sala. La foto del defunto. Il sacerdote con mascherina e guanti da una parte. Solo cinque parenti, distanziati tra loro, dall’altra. A casa, oltre 800 persone davanti al telefono o al computer. Così si è svolto ieri mattina il primo “funerale” (tecnicamente è una benedizione) trasmesso su Facebook in tempo di coronavirus. «Non è un funerale, è un momento di preghiera, in questo tempo particolare, in ossequio al dpcm che vieta assembramenti».
A guidare la veglia, nella casa funeraria di Gorgo al Monticano, è stato don Francesco Salton, 52enne parroco di Brugnera e San Cassiano, da due anni vicario foraneo di Sacile. Grazie a lui, sebbene a distanza, centinaia di persone hanno potuto salutare Mario Mortati, storico commerciante di 86 anni, prima vittima con coronavirus a Brugnera.
Le visualizzazioni hanno superato quota 800, cui vanno aggiunte condivisioni e messaggi di cordoglio. Così, spiega il parroco, «almeno i parrocchiani che dispongono di Facebook possono partecipare ai momenti della comunità, alla messa, alla Via Crucis, alla recita del rosario».
Alla benedizione sono ammessi pochissimi parenti. «Mi sono portato il tablet poi retto da un operatore dell’agenzia funebre, ed è stato possibile mettere in onda il breve momento di preghiera». È stato seguito dai parenti lontani, che non si possono spostare, da quelli in quarantena, da amici e concittadini.
«Vengo incontro alle persone che vivono nel dolore una grave perdita». Tenendo presente che i familiari non hanno potuto vedere il loro caro durante il ricovero ospedaliero né poi a bara aperta. Le disposizioni sanitarie sono rigidissime e inderogabili. «In qualche modo dobbiamo essere e sentirci vicini sia ai defunti sia ai congiunti».
Col consenso dei parenti, il congedo è stato trasmesso on line. «È un modo, in un momento drammatico, per utilizzare positivamente la tecnologia moderna». Non sarà sempre cosi. «No, mi attengo alle disposizioni della Congregazione del culto divino e della disciplina dei sacramenti che ha regolamentato la messa in onda. Presto speriamo di poter tornare a essere comunità anche fisicamente».
Un congedo durato otto minuti, «molto breve», dicono le disposizioni. Un saluto ai familiari, l’invito ad avere «fede nella resurrezione che dà certezza di vita eterna», il Vangelo secondo Giovanni laddove Marta “rimprovera” Gesù («se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto») prima di manifestare la sua fede, la preghiera universale dei fedeli, il Padre nostro e la benedizione. Infine, il pensiero di un nipote, un minuto, e l’addio.
Don Francesco ieri sera ha recitato e trasmesso anche il rosario per Gisella Piccinato, 96 anni; la benedizione è prevista oggi alle 15 in cimitero. «Trasmetteremo su Facebook anche questa, perché la comunità possa accompagnarla in preghiera».
Il parroco ha anche pregato perché cessi la diffusione del virus e per i sacerdoti che a causa di questo sono morti. E per medici e ricercatori, «per il loro intenso lavoro e perché possano trovare una soluzione. Un ricordo vada a quei tanti sacerdoti e religiosi che per questa causa sono mancati, alcuni originari di queste terre». —
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