Il Pordenone fa dietrofront, richiamato Di Carlo
Rimosso Stefani: nuovo ribaltone alla guida dei neroverdi per tentare di risalire la classifica e dare l’assalto ai playoff per la B

PORDENONE. La sorpresa dell’uovo di Pasqua i tifosi del Pordenone se la sono trovata con qualche ora di ritardo: sulla panchina dei ramarri è di nuovo ribaltone. La società ha deciso di richiamare Domenico Di Carlo, tecnico ingaggiato la scorsa estate ed esonerato poco più di un mese fa. Oggi è attesa l’ufficialità.
A fare le spese di questa scelta è ovviamente Mirko Stefani, l’ex capitano promosso dall’under 17 tra i big dopo il pareggio con la Pergolettese e ora rimosso. La sua esperienza è dunque durata solo sei partite, in cui il 39enne trentino ha raccolto due vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. L’ultima di queste sabato scorso, con la Pro Vercelli in casa, rivelatasi fatale.
Si tratta di una pagina nuova nella storia recente del sodalizio friulano, perché mai la famiglia Lovisa aveva esonerato e poi richiamato lo stesso tecnico nel corso di una stagione. Certamente fa riflettere questa clamorosa decisione. Di Carlo era stato tagliato dal presidente dopo il pareggio con la Pergolettese, perché «la squadra non ha un’identità», aveva detto il massimo dirigente e perché «si allena poco più di un’ora al giorno».
Fatto sta che sarà proprio lui, già oggi, a dirigere il primo allenamento della sua seconda gestione per poi ri-esordire domenica a Vicenza, sul campo che l’ha visto grande protagonista da giocatore prima e da allenatore poi. Con lui dovrebbe tornare anche il vice Davide Mezzanotti, con Andrea Toffolo – secondo di Stefani – che in questo caso si troverebbe costretto a salutare il gruppo dopo essere tornato al De Marchi lo scorso mese. A Di Carlo, che è sotto contratto sino a giugno 2024, il compito di provare nei prossimi, ultimi 180’ a riportare la squadra al secondo posto, recuperando così le due posizioni perse nell’ultimo periodo.
Certamente il ko con la Pro Vercelli di sabato scorso ha portato la famiglia Lovisa a una lunga riflessione. C’è da dire inoltre che già dopo la sconfitta di Novara, in cui i ramarri avevano perso per 4-1, i dirigenti avevano pensato all’opzione dietrofront. Un’ipotesi poi abbandonata, con la squadra capace otto giorni dopo di battere la Pro Sesto e di disputare una delle sue migliori partite stagionali. Una rivale battuta con un inedito 3-5-2, modulo storicamente non gradito ai Lovisa, ma grazie a cui il gruppo era riuscito a esprimersi in modo convincente. Da lì in poi il ritorno al 4-3-1-2, il pareggio con la Pro Patria per 0-0 e lo stop con la Pro Vercelli alla vigilia di Pasqua con la discesa al quarto posto nella classifica del girone A di serie C. —
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