Il ponte sul Tagliamento ha compiuto 98 anni Si ragiona sul suo futuro

SPILIMBERGO
Da ben 98 anni unisce Spilimbergo e Dignano, ma soprattutto le due ex province di Pordenone e Udine. È il ponte sul fiume Tagliamento che, giovedì scorso, ha compiuto il così ragguardevole traguardo, essendo stato inaugurato il 19 agosto 1923. Un’opera grandiosa e innovativa per l’epoca che da quel momento avrebbe reso possibile un movimento più celere di persone e merci fra le due sponde del grande fiume.
Le cronache di allora raccontano che già nel 1916 fu costruito un ponte militare sul Tagliamento che fu poi distrutto nella ritirata del 1917. Nel 1922 iniziò la costruzione del nuovo ponte lungo quasi un chilometro, inaugurato l’anno successivo. Durante la seconda guerra mondiale, tra il ’44 e il ’45, il ponte fu preso di mira dagli aerei angloamericani che cercarono più volte di colpirlo senza riuscirvi. Insomma un’infastruttura che ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, mantiene inalterato il suo fascino ma che, ed è innegabile, comincia ad accusare il peso del tempo. Mai come negli ultimi anni l’idea di mettervi mano, per le amministrazioni che si sono succedute sia a livello regionale sia locale, è stato argomento di discussione.
Fra le ipotesi sul tavolo anche quella di farne uno nuovo. Di certo che il ponte necessiti di un restyling sembrerebbe essere ormai una priorità alla luce del ripetersi di incidenti, il più delle volte forse dovuti alla disattenzione degli automobilisti, ma che di fatto non possano non evidenziare come, per il volume di traffico che è costretto a sopportare, il ponte sia ormai inadeguato. Numeri alla mano, stando a un censimento reso possibile grazie all’impianto di videosorveglianza di cui si è dotato il Comune di Dignano, si è calcolato che il ponte è percorso da circa 6 mila 500 veicoli al giorno in direzione Spilimbergo-Udine, che diventano 13 mila al giorno in entrambe le direzioni.
Insomma, circa 4 milioni 750 mila veicoli l’anno. Tanti per pensare che il vecchio ponte possa sostenere il traffico che inevitabilmente aumenterà nel momento in cui oltre alla variante di Dignano si realizzerà anche la bretella di Barbeano. Quale possa essere la soluzione migliore è difficile a dirsi: riqualificare il vecchio ponte, oppure costruirne uno nuovo. Tra le ipotesi, riservare il ponte quasi centenario alla mobilità lenta, integrandolo in una rete ciclabile che colleghi la Pedemontana pordenonese alla zona collinare di San Daniele-Fagagna. —
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