Il Pd: «L’aggettivo “antifascista” fa evidentemente paura a Leon»

Il segretario provinciale Cescutti tira in ballo la formazione politica del sindaco di San Giorgio della Richinvelda. Caso Chivilò, «espressi sintomi di disagio verso i principi ai quali si ispira l’intera Costituzione»

SAN GIORGIO. Esce nuovamente dai confini del territorio di San Giorgio della Richinvelda, per approdare nelle stanze della segretaria provinciale del Partito democratico, il caso della targa in memoria di Antonio Chivilò (1880-1964), coraggioso contadino, militante del Pci, cui l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Michele Leon, accogliendo la proposta formulata dai firmatari di una petizione (sollecitata dal giornalista ligure di origini sangiorgine Matteo Lo Presti), vorrebbe intitolare la sala polifunzionale situata nel centro di Provesano, paese di cui Chivilò era originario.

A fare storcere il naso a più di qualcuno la decisione assunta dal primo cittadino di intitolare sì la sala a Chivilò, con tanto di targa, purché non vi compaia, accanto ai dati anagrafici, l’aggettivo “antifascista”.

A intervenire nella querelle è ora il segretario provinciale Pd, Giuliano Cescutti, cui proprio non va giù che «un rappresentante delle istituzioni, direttamente eletto dalla propria comunità, esprima chiari sintomi di disagio verso i principi antifascisti ai quali l’intera Costituzione, dalla prima all’ultima parola, si ispira». Secondo Cescutti, tre sono le possibili interpretazioni per cui il sindaco di San Giorgio si opporrebbe all’utilizzo della qualifica.

La prima è quella direttamente legata ai “problemi” che la parola antifascista potrebbe creargli: «Si tratta forse di problemi creati dalla formazione politica alla quale si ispira? Ha paura di esprimere quei principi antifascisti propri della carica istituzionale che ricopre? Oppure – aggiunge Cescutti – la posizione deriva dal fatto che lui non è convintamente antifascista» o, ancora, «ha soltanto bisogno di rinfrescare la memoria?».

«Scomodando ancora una volta Piero Calamandrei, dovremmo invitarlo ad andare sulle montagne dove caddero i partigiani dai quali nacque la Costituzione antifascista», afferma l’ex sindaco di Clauzetto. Montagne che, conclude Cescutti, non sono lontane da San Giorgio.

Il sindaco Leon, da parte sua, preferisce mantenere un basso profilo invitando il presidente dell’Anpi provinciale Giuseppe Mariuz e lo stesso segretario provinciale Pd a presenziare agli eventi istituzionali organizzati dalla sua amministrazione «per rendersi conto di persona della mia assoluta fedeltà ai valori della repubblica e ai principi della Costituzione».

Nella questione, Leon può comunque contare sul sicuro sostegno della sua stessa maggioranza. «La nostra lista civica – chiarisce il capogruppo Luca Leon – si compone di persone con sensibilità politiche diverse e classificare il mondo in destra e sinistra, in fascista o comunista, perché così è più facile far rientrare tutto dentro schemi precostituiti nelle nostre teste, è quanto di più sbagliato possa esserci».

Intanto oggi, alle 12, in coincidenza con la festa della Repubblica, si ripeterà la cerimonia di consegna di copia della Costituzione ai sangiorgini neomaggiorenni.(g.z.)

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