Il patron della Danieli: «Tengo a questo luogo»

UDINE. «I beni culturali dovrebbero essere sempre conservati al meglio perché rappresentano l’ordine civile». Gianpietro Benedetti, il numero uno del gruppo Danieli, è uno degli sponsor più convinti sulla piazza udinese. Dopo l’Angelo del castello, infatti, ha spostato l’attenzione sull’altro simbolo di Udine, ovvero i due Mori che dal 1850 battono le ore sulla torre dell’orologio. Li ha osservati scendendo dal colle e, la scorsa estate, ha deciso di intervenire.
Benedetti che giovedì, per impegni all’estero, non potrà partecipare all’apertura della mostra, si dice soddisfatto per come proseguono i lavori. Nonostante il maltempo dei giorni scorsi, i restauratori stanno rispettando i tempi: entro Natale il restauro delle due statue sarà completato, mentre la cupola in rame del tempietto ai caduti sarà conclusa entro metà dicembre data in cui l’impresa Del Bianco smonterà il ponteggio. Nelle ultime settimane dell’intervento, l’attenzione si concentrerà sul porticato del Lippomano. «Rispetto all’Angelo del castello che era in condizioni pessime, i Mori erano più ben messi» ricorda il presidente del gruppo Danieli auspicando che il trattamento a cui sono sottoposti li conservi al meglio anche in futuro.
Il gruppo Danieli non è nuovo al finanziamento dei restauri dei monumenti del centro. Oltre all’Angelo e ai Mori ha sostenuto alcuni interventi realizzati in passato anche dalla parrocchia del Duomo all’interno della cattedrale.
«Ci siamo concentrati su questa piazza perché la consideriamo tra le più importanti della città» insiste Benedetti, al quale il sindaco, Furio Honsell, ha già espresso la sua riconoscenza. Honsell sa bene che senza l’intervento privato il Comune non avrebbe potuto restaurare i due Mori. Tant’è che nel 2013 quando fu ristrutturata la torre dell’orologio i due Mori non furono toccati proprio per mancanza di fondi.
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