Il nuovo stadio Friuli Dacia Arena è finito, concessa l’agibilità

Mercoledì contro l’Atalanta consentito l’accesso alla Sud soltanto a 200 tifosi. Tutti i posti a disposizione domenica 17 per la sfida contro la Juventus
Udine 04 Gennaio 2016. Sopralluogo CpV allo Stadio Friuli Petrussi Foto Press
Udine 04 Gennaio 2016. Sopralluogo CpV allo Stadio Friuli Petrussi Foto Press

UDINE. Quella di oggi sarà ricordata come una giornata storica per gli appassionati di calcio: la commissione provinciale di vigilanza pubblico spettacolo ha concesso l’agibilità della nuova curva Sud, e di conseguenza dell’intero stadio Friuli per la capienza totale di 25 mila spettatori. Ora manca solo la firma del sindaco Honsell, ma già domani, in occasione della sfida dell’Epifania, il settore ospiti della nuova Sud sarà aperto e pronto ad accogliere i circa 200 tifosi dell’Atalanta (potranno entrare esclusivamente i sostenitori in possesso della tessera del tifoso e quindi in questo caso non ci saranno ultras).

Il nuovo stadio Friuli visto dall'alto

Per vedere lo stadio completamente aperto, invece, bisognerà attendere il 17 gennaio, quando l’Udinese ospiterà la Juventus. Per quella data sarà perfezionato anche il nuovo sistema di videosorveglianza, che a differenza di quelli tradizionali, realizza un filmato continuo e preciso di tutto ciò che accade all’interno dello stadio per tutta la durata dell’evento. Per il 31 gennaio, inoltre, il sistema sarà potenziato con una copertura esterna delle telecamere.

La commissione che ieri ha dato l’ok definitivo era presieduta dal viceprefetto vicario Gloria Allegretto, accompagnata tra gli altri dal sindaco Honsell, dal vicequestore Salvatore Campagnolo, dal vicecomandante dei Vigili del Fuoco Sergio Benedetti, da tecnici ed esperti di sicurezza e della sanità. A seguire i passi dei commissari c’erano anche il dg bianconero Franco Collavino, il project manager e direttore amministrativo Alberto Rigotto e il direttore dei lavori Stefano Costantini, mentre per la Lega calcio c’era Carlo Longhi.

«È una giornata storica per tutti – ha commentato Rigotto –, tanto che la decisione della commissione è stata accolta da tutti con un applauso. Il lavoro per arrivare qui è stato lungo, abbiamo ancora alcuni interventi da realizzare, perché vogliamo che lo stadio sia un punto di riferimento 365 giorni l’anno».

«In alcuni momenti – ha aggiunto Rigotto – il percorso è stato di guerra, ma alla fine sono state maggiori le gioie rispetto ai dolori. La grande collaborazione di tutti ha dimostrato come in Italia, a normative vigenti, se c’è la volontà progetti come questo si possono realizzare. Credo sia un modello di livello nazionale. Molti meriti vanno al presidente Pozzo, tenace e testardo, che ha ottenuto un grande risultato, ma parte importante hanno avuto tutti, sindaco Honsell in testa. Non dimentichiamo, inoltre, che finora abbiamo giocato in uno stadio-cantiere, e per questo va fatto un ringraziamento al Questore, Claudio Cracovia, ai suoi collaboratori, al capo del Gos, che hanno mantenuto standard massimi di sicurezza per il pubblico».

Ora, a dieci anni dalle prime volontà espresse di ristrutturazione del Friuli e dopo un anno e mezzo dall’azione delle prime ruspe in curva Nord, il nuovo stadio è pronto con un investimento – compresi i lavori negli spogliatoi, nella vecchia tribuna e nei campi del centro sportivo Bruseschi – di circa 35 milioni, che potrà arrivare a 50 milioni con la conclusione degli ultimi interventi previsti per armonizzare la parte originale con quella nuova.

Entro la fine del 2016, infatti, verrà rifatto il look alla facciata della tribuna e saranno chiusi i due lati a spigolo con le nuove curve. Saranno, inoltre, tolte le ringhiere a delimitazione dei settori e sarà eliminato il fossato che divide la tribuna dal campo. Anche la panchine saranno rifatte e avvicinate al pubblico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto