Il nuovo Pronto soccorso sarà ultimato a dicembre 2020

TOLMEZZO. A fine mese parte il cantiere per i lavori da 1,2 milioni al Pronto soccorso di Tolmezzo. Le novità maggiori sono la camera calda per i codici più gravi e un’area dell’osservazione breve ampliata e con un sistema di controllo potenziato e frontale. Soddisfazione viene espressa dal vicesindaco e assessore alla salute, Fabiola De Martino, col sindaco, Francesco Brollo, dopo l’incontro di sabato con l’assessore regionale Riccardo Riccardi e il commissario straordinario dell’Aas3 Giuseppe Tonutti. «Riccardi ci ha rassicurato – spiega De Martino – ci ha detto di stare tranquilli perché un’azienda, anche in divenire, che investe questi soldi ti dà un messaggio chiaro su quanto conta l’ospedale nell’intero assetto regionale. È stato un incontro molto positivo. Dopo questi lavori ci sono il 2°lotto (creerà una palazzina per tutti gli ambulatori) e 3° (ristrutturerà le degenze) che sia il commissario straordinario che Riccardi hanno confermato di voler proseguire. Sul Pronto soccorso ci hanno garantito che i lavori partiranno a fine novembre. La durata prevista è di 310 giorni lavorativi: per Natale 2020 si dovrebbe andare a inaugurare il nuovo Pronto soccorso. La dirigenza attuale ha confermato la volontà, e questo è importante, di attuare questo progetto. L’ampliamento consentirà la costruzione della camera calda. Tutta l’area dell’attuale accettazione diventerà camera calda e viene ampliata, lo spazio destinato alle ambulanze sarà più strutturato e grande. Ciò serve per migliorare la risposta di cura per i codici di maggiore gravità: quando mi arriverà, sia per via autonoma che in ambulanza, un codice rosso lo spostamento alla postazione dedicata sarà immediato, oltre che più confortevole per il paziente. Oggi invece le postazioni per i codici più gravi sono in fondo rispetto all’ingresso delle ambulanze e comunque sono all’interno di ambulatori comuni. Sarà ampliata l’area dell’osservazione breve: sarà più ampia, un open space con 10 postazioni (con separatori per la privacy), suddivise rispetto all’intensità di cura necessaria e con una postazione di sorveglianza centrale dove un operatore sanitario grazie anche a un sistema dati dedicato avrà subito sotto controllo i parametri dei pazienti in osservazione. Ora invece un’osservazione viene messa in un ambulatorio, una in un altro. Saranno ampliati e rinnovati in toto lo spazio degli ambulatori e la sala di attesa. Durante i lavori per i pazienti non cambierà nulla: l’intervento procederà a moduli, gradatamente, senza ostacolare l’attività del Pronto soccorso. C’è poi a livello locale la volontà di testare una sperimentazione, già introdotta in altre aziende, per dare una tracciabilità, con riservatezza, del paziente in trattamento al parente che è in attesa: ci sono ora dei gestionali che ti consentono con codici appositi di comunicare per esempio che è andato a fare i raggi». —
T.A.
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