Il nuovo parroco: «Partiamo per un viaggio meraviglioso» L’entusiasmo dei tanti fedeli

Don Lelio Grappasonno si è insediato ieri mattina a San Odorico È stato accolto dal sottosegretario Gava, dal sindaco e dalla banda 
Chiara Benotti

LA CERIMONIA



San Odorico in festa, ieri, con il nuovo parroco don Lelio Grappasonno, presentato da don Ruggero Mazzega, e tanti fedeli fuori dalla chiesa. «Ho scoperto Dio a 40 anni – ha raccontato don Lelio –. Mi ha cambiato la vita e ho lasciato lo show». Per il prete musicista il benvenuto è stato degli ottoni della Filarmonica, tra gli applausi dei parrocchiani. «Don Lelio – il sindaco Carlo Spagnol ha salutato il parroco – benvenuto in mezzo a noi».

Messa solenne e in prima fila Vannia Gava sottosegretario di Stato alla transizione ecologica. «Ho sempre pensato che un parroco, oltre a predicare il Vangelo, debba diffondere serenità – ha detto l’onorevole Gava –. Sapere unire, avvicinare ed essere accanto alle persone con umiltà e umanità. L’amico don Lelio ha tutte queste qualità che lo rendono un grande parroco: benvenuto». Il nuovo parroco raccoglie il testimone da don Pietro Ivan che si è trasferito. «La nostra comunità – ha detto don Lelio – partirà unita verso un viaggio meraviglioso». Un nuovo cammino pastorale: per testimoniare la fede cristiana e la solidarietà in una comunità che fa squadra nel quartiere a sud della ferrovia, con oltre 1.200 parrocchiani. «Siamo pronti per dare una mano a don Lelio». Lucio Ceolin e Anna Piemontese sono in prima linea con l’assessore Maurizio Coan e tanta gente di buona volontà: il prete di origine argentina e musicista è la nuova guida e testimone della rivelazione nella vita quotidiana.

«Sono arrivato in Italia con una valigia piena di sogni da musicista – ha raccontato il parroco –. Mondi difficili quelli dello spettacolo e un giorno ho incontrato un musicista che mi ha parlato per ore di Dio, mettendo in discussione tutta la mia vita fino a quel momento. Cercavo il successo, ma mi imbattevo anche in molte cose sbagliate ed ero arrivato addirittura al punto di voler mettere fine a tutto. Ma l’intervento di una mano meravigliosa ha cambiato tutto».

Un racconto per una grande fede, la conversione e il pellegrinaggio a Medjugorje. «Volevo ringraziare la Madonna per avermi salvato e sono andato a Medjugorie – ha aggiunto don Lelio –. Non avevo mai visto tanti giovani assieme. In quel clima di incanto e di silenzio la Madonna mi suggerì Cristo aveva bisogno di collaboratori. Tornato a casa, ho incontrato un sacerdote». Prima la confessione e poi, a 48 anni, la scelta del sacerdozio: un cammino a tappe in tante parrocchie e la collaborazione nell’ospedale di Pordenone, con don Bernardino Del Col. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto