Il mosaico cerca nuovi sbocchi sui mercati di tutto il mondo

L’arte musiva di Spilimbergo è una delle eccellenze italiane: nata da una tradizione profondamente locale, è riuscita a proiettare l’idea di bellezza, preziosità, unicità in una dimensione globale, con prestigiose realizzazioni in tutto il mondo: l’Opera di Parigi, la metropolitana Ground Zero di New York, il Foro italico, il santuario di Lourdes sono soltanto alcuni esempi. Espandersi all’estero, quindi, è possibile, ma c’è ancora molto da fare perché rimane abbastanza difficile farsi conoscere per le piccole realtà artigianali (una sessantina quelle operanti in regione). Per questa ragione è importante mantenere alta la qualità della produzione che garantisce bellezza e durata ed entra a pieno titolo nel brand “made in Italy”.
È uno dei tanti spunti di riflessione offerti agli addetti ai lavori, e non soltanto, partecipanti al talk dal titolo “Esportare l’artigianato. È possibile!”, uno dei momenti clou di “Mosart - Spilimbergo mosaic art festival 2019”, evento alla prima edizione, a cura dell’architetto Silvana Annicchiarico, già direttrice del Triennale design museum di Milano, finalizzato a rilanciare il brand “Spilimbergo città del mosaico” attraverso un progetto di promozione culturale che, per tutto il fine settimana, ha visto il coinvolgimento di numerose realtà del panorama culturale ed economico locale, dalla storica Scuola mosaicisti del Friuli, fondata nel 1922, al Craf, il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo, e alla Confartigianato imprese di Pordenone.
Tanti gli appuntamenti promossi nell’arco del weekend, fra esposizioni, talk show, workshop, installazioni, proiezioni, che non hanno deluso le aspettative degli organizzatori, Comune in primis, come sottolineato dal sindaco Enrico Sarcinelli e dall’assessore al turismo Anna Bidoli viste le intenzioni «di portare Spilimbergo a essere la città del mosaico, attraverso la condivisione dei diversi attori presenti sul territorio», come rimarcato dal primo cittadino. Buona la prima anche per l’assessore Bidoli, fiduciosa che Mosart abbia rappresentato un banco di prova «per creare un’interazione fra enti e istituzioni, fra eccellenze del territorio, con le università, con i giovani e con tutta la comunità». Un pensiero condiviso anche dalla curatrice della rassegna. «Circa un anno fa – ha osservato Annicchiarico – sono stata chiamata dal sindaco e dall’assessore per visitare la città e per dare loro una mano a riqualificare, valorizzare e mettere al centro l’eccellenza del mosaico. Grazie anche al lavoro progettuale di Bruno Morello, siamo riusciti a mostrare al pubblico i tesori di questa città, luoghi, palazzi, chiese e ovviamente il mosaico che rappresenta una sintesi fra artigianato, arte e design». —
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