«Il master di friulano? E’ inutile per insegnare»

Il master di lingua friulana? Non serve a niente, è inutile per insegnare». E i circa 40 docenti che lo hanno frequentato (1.500 ore di studio in due anni, esami in ogni disciplina e tesi finale) sono sul piede di guerra. Non si rassegnano a tale trattamento e c’è chi medita addirittura di rivolgersi al Codacons per far valere i propri diritti.
Protestano dunque gli insegnanti esperti in lingua friulana per il mancato riconoscimento del master frequentato all’Università di Udine: il titolo, 60 crediti formativi, non è valido per il punteggio in graduatoria e non viene tenuto in considerazione per i progetti in marilenghe interni agli istituti. Un impegno notevole, per il quale è stato profuso sudore ed energia. Lezioni per 1.500 ore, 2 anni di studio, con obbligo di frequenza, esami in ogni disciplina e tesi. «Per che cosa questo sacrificio? Mancano docenti competenti per il friulano, ma quelli formati hanno questo trattamento», dicono alcuni dei prof che hanno avuto l’amara sorpresa.
«Brutte news – così si legge nelle e-mail di due giovani docenti ai colleghi - : il master non ci è stato riconosciuto come titolo culturale nelle graduatorie a esaurimento. All’Ufficio scolastico di Udine hanno risposto che non può essere valutabile in quanto non c’è una classe di concorso a riguardo e non può essere valutato in altre Regioni. I sindacati ci hanno suggerito di sporgere reclamo». Cosa che hanno fatto molti dei circa 40 interessati. «Vi sono università – dice un’altra docente - specializzate per corsi on-line, finalizzati al conseguimento del punteggio e validi sul territorio nazionale, tutt’altro che seri: si può rispondere alle domande addirittura facendo cyclette. Questi sono dei veri “balzelli” per mantenere la posizione in graduatoria, al costo di circa mille euro l’anno. L’Università di Udine aveva invece organizzato, con la serietà che le è propria, un master di II livello per insegnare in lingua friulana, con lezioni interessantissime di neurolinguistica, linguistica, linguistica acquisizionale, seconda lingua e legislazione scolastica, spendibili per l’insegnamento delle lingue straniere». Quanto alla classe di concorso, si cita il caso dei master in Educazione interculturale, trasversali agli insegnamenti e validi sullì’intero territorio.
I prof dicono di avere poca fiducia nei sindacati, in quanto «l’entità numerica degli insegnanti friulani è esigua e nessuno cavalcherà un’eventuale battaglia». C’è chi medita di rivolgersi al Codacons; immancabile pure la volontà di coinvolgere il senatore Mario Pittoni della Lega. «Nulla è stato fatto per dare dignità al master – si conclude -, che non dà neppure diritto di prelazione per l’insegnamento in lingua friulana. I bei discorsi del rettore e della preside della facoltà di lingue, tenuti alla consegna dei diplomi, sono lettera morta».
Paola Beltrame
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