Il giudice Martani, ex carrista all’Ariete, torna da procuratore

Il Consiglio superiore della Magistratura ha deliberato: da ottobre Marco Martani, 56 anni compiuti a giugno, sarà il nuovo procuratore della Repubblica presso il tribunale di Pordenone. Per lui, si...
mantova-processo montedison
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Il Consiglio superiore della Magistratura ha deliberato: da ottobre Marco Martani, 56 anni compiuti a giugno, sarà il nuovo procuratore della Repubblica presso il tribunale di Pordenone. Per lui, si tratterà di un ritorno in Friuli, sebbene in una veste decisamente diversa. Tra aprile e dicembre 1980, infatti, aveva lavorato a Udine, allo sportello della Bnl di via Mercatovecchio dopo la laurea in giurisprudenza all’Università di Bologna. Era avviato alla carriera di funzionario di banca, ma gli bastarono pochi mesi per capire che la sua strada era un’altra, ovvero la via del palazzo di giustizia. L’arrivo in provincia di Pordenone, invece, per una parte del servizio militare: un mese al decimo reggimento carri dell’Ariete ad Aviano, prima di vincere il concorso per ufficiale della Guardia di finanza.

I friulani, insomma, li ha già conosciuti da vicino: «Gente sincera ed amabile – ha spiegato – con un bel carattere». La Destra Tagliamento? «La conosco perché per piacere qualche volta ci sono stato».

Superato nel 1982 il concorso dopo una parentesi da avvocato civilista, Martani, mantovano di Quistello, è entrato il Magistratura il 18 febbraio 1984: per alcuni mesi alla procura di Brescia, quindi a Mantova, sede che lascerà dopo 27 anni in ottobre. Il nuovo procuratore succede a Luigi Delpino che aveva lasciato l’incarico lo scorso dicembre per assumere la medesima funzione alla procura di Venezia. Da allora la procura di Pordenone è retta dal procuratore facente funzioni Federico Facchin.

«Un veterano? Dopo 27 anni sono un lungodegente del palazzo di giustizia di via Poma», risponde Marco Martani che, appena nominato ha ricevuto i complimenti telefonici del procuratore facente funzioni Facchin a nome di tutti i colleghi: «Non è esattamente dietro l’angolo - ammette Martani - ma se avessi aspettato un’occasione più vicina, probabilmente non sarebbe capitata mai». Non parte per il capriccio di cambiare aria, se ne va per il desiderio di «uno sviluppo di carriera».

Il nuovo procuratore di Pordenone ha seguito a Mantova decine di processi importanti tra cui quello di Milena Negri, la ragazza uccisa 17 anni fa in un ufficio di Poggio Rusco, da un ex dipendente licenziato: «Mi ha appassionato, riuscire a risolverlo è stata una grande soddisfazione». L’ultimo, in ordine di tempo, insieme al collega Giulio Tamburini, riguarda Montedison di cui 12 ex manager sono imputati per la morte di 73 operai tra gli anni Settanta e Ottanta per patologie tumorali. Dopo dieci anni di indagini lo scorso gennaio si è aperto il dibattimento dove si sono costituite ben 137 parti civili. Parte da Mantova con il rimpianto di non riuscire a concludere il processo, confortato però dalla certezza che il dibattimento non subirà alcun danno. E l’altro pm verrà affiancato «da un collega altrettanto valido». Che cosa gli mancherà di Mantova? Risponde senza incertezze: «La famiglia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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