Il giudice annulla la multa: «Velox senza autorizzazione»

SEDEGLIANO. Importante pronuncia del Giudice di Pace di Udine che ha accolto il ricorso di un automobilista del sedeglianese. Il pronunciamento risale al 15 marzo scorso e potrebbe creare un...

SEDEGLIANO. Importante pronuncia del Giudice di Pace di Udine che ha accolto il ricorso di un automobilista del sedeglianese. Il pronunciamento risale al 15 marzo scorso e potrebbe creare un significativo precedente riguardo alle multe erogate dagli autovelox inseriti nei box. Al conducente era stato contestato nell’aprile del 2017 l’eccesso di velocità – 70 km/h su limite di 50 km/h – per una sanzione di 169 euro sul tratto di strada di via IV Novembre, lungo la strada provinciale 39, che da Sedegliano porta alla fazione di Gradisca.

L’accertamento della violazione era avvento tramite autovelox, predisposto per la memorizzazione fotografica della violazione e installato all’interno di un contenitore fisso presente sul lato della carreggiata, uno dei tanti che si vedono sulle strade nei vari Comuni. Con il proprio ricorso l’avvocato Cristian Molaro, basandosi sulla normativa vigente e sulle pronunce giurisprudenziali, ha eccepito l’assenza di un decreto prefettizio quale atto necessario per individuare il tratto stradale lungo il quale possono legittimamente essere installate apparecchiature per il rilievo fotografico dell’eccesso di velocità. Accogliendo questa tesi, il Giudice di Pace di Udine ha disposto l’annullamento del verbale «perché l’autovelox, collocato in una postazione fissa montata lungo una strada classificabile come extraurbana secondaria, è stato utilizzato in un tratto stradale senza che a monte vi fosse l’autorizzazione in tal senso del prefetto.

Compete all’organo prefettizio, infatti, che con proprio decreto deve individuare preventivamente i posti, su certe tipologie di strada, spiega il legale, dove simili apparecchi possono essere installati e ciò sulla base di una valutazione in ordine alla pericolosità che potrebbe derivare alla circolazione qualora trovasse applicazione il generale principio della contestazione immediata.

Per l’avvocato Molaro si tratta di «una sentenza destinata a creare un precedente rilevante. È stato sancito un principio corretto, rispondente sia alla legge che a ragioni di giustizia sostanziale – commenta – soprattutto perché questi strumenti sono stati utilizzati molte volte per fini diversi da quelli deterrenti come, invece, dovrebbe essere».

Cauto il sindaco Ivan Donati che, interpellato in merito alla vicenda preferisce non commentare e si riserva di approfondire la questione, ma sottolinea che l’arteria in questione: «È una strada urbana con presidio mobile, dunque, il decreto non serve.”

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