Il gigante che non conosce alcun ostacolo
PORDENONE. In quasi settant’anni di storia la Cimolai non ha fatto altro che crescere, prima in Italia e poi all’estero.
Un mix di alta tecnologia e genio italico ha portato la piccola impresa familiare di carpenteria metallica a diventare leader mondiale nelle costruzioni di ponti, viadotti, stadi, edifici civili e industriali, infrastrutture militari, travi saldate per le industrie off-shore e navali, paratoie corrugate in acciaio inox per navi cisterne, pali cilindrici e poligonali per linee elettriche e di telecomunicazioni, tubi di grosso spessore e diametro e scafi per navi. Ma ciò non rende l’idea di che cosa sia la Cimolai.
È un’azienda con uno studio di progettazione composto da una squadra di ingegneri in grado non solo di occuparsi degli edifici da costruire, ma anche di progettare le macchine in grado di spostare gigantesche pareti di metallo (ad esempio le paratie del nuovo Canale di Panama).
La sua affermazione nasce proprio dal non essere solo un mero esecutore di strutture, ma un fornitore specializzato che studia, propone soluzioni e determina la funzionalità dell’opera. Questa peculiarità è l’elemento di distinzione dalla concorrenza che ha permesso a Cimolai di continuare a crescere.
Il Gruppo conta di chiudere il 2016 a circa 600 milioni di euro di fatturato (erano 557 nel 2015), con investimenti stimati in 21 milioni. Quasi 4 mila gli addetti (di cui oltre 300 in Italia, concentrati nei sei stabilimenti produttivi in Friuli) impiegati nei diversi cantieri che l’azienda ha operativi in tutto il mondo.
Tra qualche giorno sarà inaugurato l’ampliamento del Canale di Panama al quale Cimolai ha contribuito realizzando le nuove paratie; cantiere aperto anche a Chernobyl, dove è stato realizzato un nuovo sarcofago sul reattore della tragedia dell’86; ha in corso di costruzione viadotti in Algeria; è firmato Cimolai il nuovo impalcato del ponte di Bayonne a New York; avviati anche i lavori del terminal internazionale a Fiumicino.
Il Gruppo conta cinque aziende in Italia, con headquarter a Pordenone, e società in Svizzera, Venezuela e Russia.
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