Il Friuli Venezia Giulia diventa regione a "rischio moderato" per contagi, Fedriga: «Roma controlli i confini»

Mattia Pertoldi

UDINE. La rabbia che covava sotto i bracieri della politica, e alimentata in queste settimane soprattutto dalla Lega, è esplosa quando la Regione ha scoperto che l’Istituto superiore di sanità ha inserito il Friuli Venezia Giulia tra i territori a “rischio moderato” per quanto riguarda l’epidemia.

Sia chiaro, per la Regione – che ha un’incidenza di 13 casi ogni 100 mila abitanti, un tasso di occupazione delle Terapie intensive del 2% e dei posti-letto in area medica dell’1% – non cambia nulla visto che resterà in zona bianca, ma il problema è anche di immagine. L’allerta segnalata dal ministero della Salute, infatti, riguarda l’aumento dei contagi passati in una settimana da 162 a 143 con una crescita – su un periodo di sette giorni – di 19 unità. Nella stessa settimana, però, i migranti positivi sono stati 25 per cui senza di loro la Regione avrebbe fatto segnare un trend in calo e non in aumento.

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«Il rischio moderato – ha tuonato Massimiliano Fedriga – è dovuto al fatto che abbiamo trovato alcuni positivi tra gli immigrati entrati irregolarmente. Rivolgo, quindi, un appello al ministro dell’Interno affinchè impedisca l’ingresso di immigrati irregolari nel nostro territorio. Già sono profondamente contrario, se poi entrano con il virus, visti gli sforzi che hanno compiuto e stanno continuando a compiere la regione e i cittadini, non sono particolarmente soddisfatto. Il contrasto all'immigrazione irregolare assume una rilevanza ancor maggiore nel contesto emergenziale che stiamo attraversando: non è infatti ammissibile che, proprio in conseguenza dell’arrivo di migranti, si sviluppino nuovi focolai».

A fare eco al presidente, quindi, ci ha pensato il suo numero due, Riccardo Riccardi. «Qui continuiamo, come ha fatto il Pd recentemente – ha detto l’assessore alla Salute –, a parlare di diritti e di doveri quando, invece, si tratta di una questione di sicurezza sanitaria. Registriamo una quantità non indifferente di contagi tra i migranti e nelle strutture che li ospitano e vorrei ricordare che lo scorso anno la pandemia ha ripreso forza proprio in virtù dei casi d’importazione. Non per nulla, attualmente, il ministero della Salute, dove siede Roberto Speranza che non mi pare un pericoloso fascista, chiede di segnalare nei report inviati a Roma il numero di migranti positivi. Il controllo dei confini, poi, diventa ancora più importante in questo momento in cui ci stiamo impegnando a limitare la diffusione delle varianti e ad accelerare sul sequenziamento».

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