Il Friuli intitola la salita di Piancavallo al Pirata che la domò nel 1998

Cerimonia ad Aviano con il cimelio dell’assessore Gibelli. «Spero si faccia chiarezza sulla morte di questo campione»

AVIANO. «Porto con me la bandana di Marco Pantani – ha esordito nel suo discorso, mostrandola, Tiziana Gibelli, assessore allo Sport e alla cultura del Friuli Venezia Giulia – me l’ha data il presidente Massimiliano Fedriga. La voglio mostrare sperando che presto si faccia chiarezza sulla scomparsa di Marco Pantani. È giusto farla per amore della verità, per far trovare un po’ di pace ai suoi genitori, mamma Tonina e papà Ferdinando conosciuto come Paolo, lo dobbiamo a tutti coloro che hanno conosciuto e applaudito Marco Pantani, uno dei più grandi campioni della storia del ciclismo, un fuoriclasse che ha onorato l’Italia e, unica cosa certa, non si è suicidato».



L’intervento di Tiziana Gibelli è stato il momento più toccante della cerimonia di Pedemonte, all’inizio di via Montecavallo, per dedicare quella strada quale “Salita Marco Pantani – Giro d’Italia 1998”.

Pantani era “il pirata” per tifosi e fans che il 30 maggio 1998, in occasione della quattordicesima tappa Schio-Piancavallo, vinta da Pantani, avevano trasformato i quindici chilometri finali della salita da Pedemonte a Piancavallo in un immenso stadio a cielo aperto, dove tutti applaudivano Pantani che, con la sua forza e la sua tenacia, dopo la vittoria sul traguardo di Piancavallo, ha trionfato nell’ottantunesima edizione del Giro d’Italia. Un momento che è ancora nella mente e nei cuori di tutti gli appassionati di ciclismo e non solo.

Sulla gigantografia, inaugurata sabato 17, Pantani appare in maglia Rosa, ritratto con la determinazione dei suoi giorni migliori. Peccato che il cartello stradale che impone l’obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo, copra parzialmente agli automobilisti che passano, la grande immagine di Marco Pantani appena inaugurata.

Tanti avianesi – distanziati l’uno dall’altro e provvisti di mascherina, come tutti gli intervenuti – non hanno voluto mancare alla cerimonia che ha visto con il discorso del sindaco Ilario De Marco, quelli di Tiziana Gibelli, assessore regionale a sport e cultura, di Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale e della deputata Vania Gava. Presenti con il viceprefetto vicario Alessandra Vinciguerra, la consigliera regionale Chiara Da Giau, diversi sindaci del pordenonese, assessori e consiglieri comunali di Aviano, Luciano Paganuzzi, comandante provinciale dei carabinieri, Michele Grigoletto, comandante della compagnia dei carabinieri di Sacile e Luigi Ruzza che comanda la stazione dell’Arma ad Aviano.

Enzo Cainero, il deus ex machina del ciclismo in regione, ha dovuto recarsi a Conegliano per la cronometro fino a Valdobbiadene. Introdotto dallo speaker Danilo Signore, assessore comunale allo sport, il sindaco Ilario De Marco, ricordando Marco Pantani ha voluto soffermarsi anche sulla storia della strada Pedemonte-Piancavallo costruita dagli avianesi dopo la guerra, con il “Piano Fanfani 1949”, come testimonia un vecchio cippo stradale all’inizio della salita, rimesso a nuovo in questi giorni dagli abitanti del borgo di Pedemonte.

Forti i richiami alla figura di Marco Pantani, al superamento della pandemia in atto da Covid-19 e alla possibile ripresa economica nell’intervento del sindaco come nei discorsi di Piero Mauro Zanin e Vania Gava.

Scoperta l’immagine di Pantani, levando un drappo rosa, la prima parte della cerimonia si è conclusa sulle note dell’Inno d’Italia. Una delegazione, con il sindaco De Marco, si è poi recata in Piancavallo per deporre un omaggio floreale in piazzale Della Puppa, sulla stele che ricorda la vittoria di Marco Pantani il 30 maggio del 1998 a Piancavallo e al Giro d’Italia. —

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