Il friulano Collovigh ha battuto i napoletani: è il campione del mondo della pizza tradizionale

Lorenzo Collovigh, udinese purosangue classe 1963, si è aggiudicato il primo posto alla 29a edizione del Campionato mondiale della pizza, tenutosi a Parma

Di nome non fa Gennaro, e il cognome basta da solo a smentire qualsiasi origine partenopea. Ma è stato lui, Lorenzo Collovigh, udinese purosangue classe 1963, ad aggiudicarsi il primo posto alla 29a edizione del Campionato mondiale della pizza, tenutosi a Parma questa settimana. Certo, la speranza di salire sul podio c’era, dall’alto di un lungo e robusto curriculum di pizzaiolo e dei tremila giovani che Lorenzo ha istruito e avviato alla professione sia nella sua Scuola della pizza, in viale Palmanova, sia collaborando con gli enti di formazione.

Ma era una speranza che doveva fare i conti con le analoghe ambizioni di altri 800 concorrenti. Quasi un terno al lotto, ma Lorenzo è riuscito a piazzare il colpaccio sfidando i favoritissimi partenopei proprio sul loro terreno: quello della pizza napoletana Sgt, non la più affollata delle 12 categorie di gara, viso che a contendersi il titolo erano “solo” in 150, ma tecnicamente la più difficile: le uniche pizze ammesse, infatti, erano la margherita e la marinara, preparate seguendo rigorosamente il disciplinare che ne fa Specialità tradizionali garantite (Sgt, appunto) e tutelate dall’Europa.

Contro ogni pronostico, dal cilindro della giuria è spuntato il nome di Lorenzo. E la sua marinara, sorpresa nella sorpresa, si è messa alle spalle tutti gli altri contendenti, in gran parte campani. «Un po’ come battere il Napoli al San Paolo», scherza, tradendo il suo cuore bianconero friulano e un pedigree in curva Nord ancora più lungo di quello davanti ai forni.

E se è vero che tra le frotte di pizzaioli in gara, arrivati a Parma da ben 38 Paesi, il clima non era certo quello di uno stadio, la vittoria di un friulano è stata un po’ uno smacco per i favoritissimi depositari della grande tradizione napoletana: «Credo che la scelta vincente – rivela Lorenzo – sia stata quella di puntare sulla marinara, in una categoria dove la margherita regna di solito incontrastata». La ricetta? La più semplice di tutte: solo farina doppio zero per preparare l’impasto, da utilizzare dopo almeno 6 ore e non più di 18 di lievitazione, non più di 100 grammi di pomodoro, San Marzano Dop spezzettato a mano, un cucchiaio di olio, origano e uno spicchio di aglio tagliato sul lato lungo per aromatizzare. Vietato deragliare sulle quantità, dal pomodoro al panetto, che non può superare i 250 grammi.

L’affermazione gli è valsa la convocazione in municipio per i complimenti del sindaco Fontanini, arrivata a sorpresa già ieri, poche ore dopo il rientro da Parma. Non sarà frico né musetto, ma il buon nome di Udine val bene una pizza. —

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