Il frantoio contestato Un misterioso cartello “avvelena” il voto

caneva

«Olificio al sorgo mat: vergogna incapaci». La grammatica è un problema per l’autore del cartello appeso, ieri, davanti al frantoio chiuso e la firma finale “Cccp” è un altro mistero. I “Cccp” sono stati un gruppo musicale punk-rock italiano attivo dal 1982 al 1990, considerato tra i più importanti e influenti nell’Italia degli anni Ottanta, poi è vero che l’acronimo era la sigla dell’ex Stato sovietico.

Scommesse aperte sull’ignoto autore e il clima pre elettorale si scalda a Caneva sull’assegno di 600 mila euro investito nel frantoio: urne aperte il 20-21 settembre per le Comunali

«Per il frantoio sono stati buttati oltre 600 mila euro e altri centomila non saranno sufficienti per il completamento – il centrosinistra punta il dito con il candidato sindaco Riccardo Poletto –. I soldi avrebbero potuto esser utilizzati per interventi utili all’intera comunità. Desolante è che manchi una idea di cosa farne e come farlo».

Il sindaco non la pensa così. «L’edificio agroalimentare – dice Gava, schierato con il candidato sindaco Dino Salatin – avrà lo spazio per un negozio di vendita dei prodotti del nostro territorio. C’è una stanza predisposta per un laboratorio di trasformazione dei prodotti locali come ortaggi e frutta. Questo intervento inserito nel programma politico-amministrativo, è un tassello di un progetto complessivo che mira a e incentivare le produzioni locali».

L’incarico a un professionista esterno ha l’obiettivo di lanciare il frantoio, ancora chiuso. L’olivicoltura in Friuli occidentale si è radicata nell’area pedecollinare come Caneva, Budoia, Polcenigo e Aviano. Il patrimonio stimato è quello di circa 15 mila piante, coltivate su una quarantina di ettari, con circa 60 produttori. Sono circa 1.200 i quintali di olive raccolte all’anno, per produrre circa 150 quintali di olio. —



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