Il film con Bisio ci tartassa? Pedrotti invita gli autori

di Stefano Polzot
Nel film campione d’incassi “Benvenuti al sud” Pordenone era finita nel copione come città agli antipodi della Campania, tanto lontana da essere collocata, nell’immaginario del protagonista, in Austria (considerazione, peraltro, non inusuale per tanti che non hanno la geografia nel sangue). Nel sequel “Benvenuti al nord”, in programmazione nelle sale cinematografiche in questi giorni, regista e sceneggiatori hanno premuto sull’acceleratore.
Quando il postino Mattia (Alessandro Siani), in crisi coniugale con la moglie, paventa il trasferimento, non può che essere in riva al Noncello. «Pordenone? Che brutta morte!», il commento degli amici.
Una battuta che, vuoi anche per il successo che sta avendo la pellicola, corre di bocca in bocca in città. C’è chi ci ride sopra, chi si scandalizza, chi teme che associare Pordenone a una terra talmente grigia da evocare l’unica certezza della vita in realtà sia il peggiore spot per il capoluogo, tanto da vanificare le campagne di promozione turistica di Pordenonewithlove.
E il sindaco? Con il consueto aplomb, non lancia saette alla Gentilini contro il meridionalismo strisciante e risponde con un gesto di cortesia. «Ho già dato mandato agli uffici comunali - risponde Claudio Pedrotti ridendoci sopra - di invitare ufficialmente il regista Luca Miniero e il cosceneggiatore Fabio Bonifacci a Pordenone al fine di far conoscere loro la nostra città. Se servirà a dimostrare che certi stereotipi non sono fondati, meglio».
L’occasione potrebbe essere offerta da una proiezione in città, magari officiata da Cinemazero. D’altronde da tempo Pordenone si è ritagliata uno spazio in campo culturale con eventi come Pordenonelegge, le Giornate del cinema muto, Dedica e altri ancora. Alla fine, parafrasando un film del 1992, si potrebbe prendere atto che “la morte ti fa bella”.
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