Il fascino del Piancavallo Molto più che un rally

Massimo Pighin



Una corsa diventata simbolo di un territorio e della sua gente, vissuta con passione, orgoglio e lo sguardo sognante di chi, nel rombo di un motore, sentiva una dolce melodia. La colonna sonora del Rally di Piancavallo, la gara dei pordenonesi: agonismo e promozione del territorio, cultura motoristica, tradizione. Quarant’anni di Rally, racchiusi nel libro fotografico di Knife Racing che, ieri sera al parco Galvani, ha offerto la possibilità di fare un viaggio nella storia. Un percorso reso possibile da Pordenonelegge grazie a due delle prime firme del giornalismo motoristico italiano: Carlo Cavicchi, a lungo direttore di Autosprint e decano dei giornalisti di rally, e la pordenonese Maria Leitner, prima giornalista donna a occuparsi di Formula 1 in Italia. A dialogare con loro la friulana Federica Masolin, volto dei motori di Sky.

Con Andrea Zanussi – ex pilota pordenonese dal talento cristallino – tra il pubblico e ricordando Maurizio Perissinot, che assieme ad altri visionari creò il rally, è stato il tempo dei ricordi. «Difficile che questa specialità torni ad avere l’importanza che aveva un tempo, troppe cose sono cambiate» ha osservato Cavicchi.

«Sarebbe importante rilanciare i rally, anche in chiave promozionale di un territorio, ma non è facile» ha rimarcato Leitner. «Se siamo qui, se ci occupiamo di motorsport per lavoro – ha sottolineato Masolin –, è perché abbiamo una passione cristallina». Pubblico rapito, trasportato nel “cuore” di una corsa che ha segnato un’epoca. Un tempo che, probabilmente, non tornerà. —



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