Il duomo resta senza coro alla messa del sabato: l'organista mette l'annuncio su Subito.it per trovare chi canti

PORDENONE. Niente da fare. Trovare coristi per animare la messa, nel duomo concattedrale San Marco sembra ormai una missione impossibile. A nulla sono valsi gli appelli del parroco dal pulpito e dell’organista che ci ha provato con avvisi sui giornali prima, poi su quelli economici e infine pure on line. Niente. Di coristi – naturalmente volontari – nemmeno l’ombra.
A onor del vero, due flash sono da registrare. Un corista in effetti ha risposto all’annuncio, ma ha chiesto di essere pagato. Sabato scorso, inoltre, sorpresa: a sostenere i canti ci ha pensato la dozzina di templari che sorveglia l’altare della Santissima. Dicono che sia stata una cosa strepitosa e che qualcuno di loro farà in modo di alleggerire la crisi di voci.
Il vescovo lo ha ripetuto, alla festa della patrona della musica Santa Cecilia: «La messa senza canto non è una festa». Lo sperimentano anche nella “sua” chiesa, la concattedrale cittadina.
Parliamo di San Marco, che due cori ce li ha: uno, degli adulti, anima le “messe grandi”, ovvero Pasqua, Natale, patrono ed alcune altre ricorrenze. C’è poi il coro dei Pueri cantores, che anima una messa domenicale.
A soffrire è la messa prefestiva, quella del sabato e della vigilia delle feste. Da un po’ di anni ad animarla col canto ci pensano l’organista, Laura Angotti, e quattro volontari di 75 anni (due), 82 e 93. Il sogno è di rilanciare il coro, sia per l’importanza del canto sia per animare la celebrazione.
Il parroco, monsignor Otello Quaia, un paio di appelli dal pulpito li ha fatti. Niente da fare.
La musica è ascoltata dai giovani in ogni dove, taluni nascono già con cuffie incorporate. Ma per assurdo, c’è un luogo, dove la musica, il canto specialmente, porterebbe un valore aggiunto prezioso e invece regna spesso il mutismo, la chiesa.
L’organista, allora, ha provato ad “invogliare” utilizzando altri canali, quelli dell’informazione. Niente da fare: quotidiani, settimanali di annunci economici, persino subito.it. «Per la verità – dice Laura Angotti – uno ha risposto ed ha subito chiesto quanto avrebbe guadagnato per un’ora di coro. Gli ho spiegato che in chiesa non funziona proprio così».
Sabato scorso, la sorpresa. «Ha partecipato alla messa una dozzina di templari (di solito sono in due). È stata una messa eccezionale: hanno cantato loro, assieme ai nostri quattro ultimi coristi, ed è stata una liturgia diversa. Ho naturalmente esposto anche a loro il nostro “problema”: sogno che tornino ancora, vedremo. Magari qualcuno di loro a turno assieme ai nostri sarebbe già un passo avanti. Spiace che dalla comunità non si faccia avanti nessuno. Proprio per questo – dice l’organista – rinnovo l’appello: chi vuole animare la messa col canto, si faccia avanti».
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