Il disturbatore tv e il lungo elenco di denunce

Dalla tentata estorsione alla calunnia, dalla diffamazione alle molestie
Udine 02 gennaio 2016 Gabriele Paolini al Messaggero Veneto per protestare contro il Foglio di Via da Udine ricevuto a causa del suo bagno nella fontana di Piazza Liberta'. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 02 gennaio 2016 Gabriele Paolini al Messaggero Veneto per protestare contro il Foglio di Via da Udine ricevuto a causa del suo bagno nella fontana di Piazza Liberta'. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

È il disturbatore televisivo per antonomasia. Gabriele Paolini nella sua carriera ha collezionato oltre 30 mila video incursioni, un record che gli ha permesso di guadagnare anche una menzione nel Guinness dei primati nel 2002. Cartelli, gestacci, corna, insulti a politici lo hanno reso famoso. Nel suo sito si definisce “il profeta del condom”, in quanto la sua missione era quella di sabotare regolarmente i collegamenti di giornalisti e presentatori sulle tv nazionali, incoraggiando l’uso del preservativo come parte della propria battaglia civile contro l’Aids. Celebre rimase la scena che vide coinvolto durante i mondiali di calcio Francia 1998 il compianto giornalista Paolo Frajese, inviato del Tg1, che lo prese a calci in diretta da Marsiglia. La sequenza, divulgata anche dal programma di Rai3Blob, che contribuì a renderla più celebre, è stata riproposta in decine di trasmissioni televisive sia in Italia sia all’estero. Numerosi i procedimenti legali che lo hanno visto per protagonista per tentata estorsione, calunnia, diffamazione e molestie. Nel 2013 ha iniziato a cimentarsi nel campo del cinema pornografico con il film “I soliti noti”, una compilation di spezzoni pornografici presentata da Sara Tommasi, che però non vi recitò. Protagonisti degli spezzoni con Paolini furono Rocco Siffredi, Franco Trentalance, Remo Nicolini, l’ex tronista di Uomini e donne Fernando Vitale e l’ex concorrente della trasmissione La pupa e il secchione Luca Tassinari. Sempre nello stesso anno venne arrestato con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Il successivo 28 novembre ottenne gli arresti domiciliari su decisione del Tribunale del riesame che accolse il ricorso dei suoi difensori. Il 24 ottobre 2014 venne rinviato a giudizio dal gup, dopo aver respinto in precedenza la richiesta di rito abbreviato, con l’accusa di induzione alla prostituzione (avrebbe pagato 5 minorenni per far sesso), produzione di materiale pedo-pornografico e tentata violenza sessuale.

Paolini ha sempre respinto le imputazioni parlando di rapporti affettuosi con un ragazzo, escludendo qualsiasi forma di prostituzione. Da allora ha giurato a se stesso che non avrebbe mai più fatto il disturbatore televisivo. (da.vi.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto