Il depuratore spurga nel fiume e i cittadini scendono in piazza

CIVIDALE. Le rassicurazioni fornite dall’Acquedotto Poiana e dall’assessore all’ambiente Rita Cozzi non sono bastate per tranquillizzare un cittadino che da mesi sta monitorando (e documentando fotograficamente) le immissioni nel Natisone nell’area del depuratore di via degli Abeti, dove in concomitanza con ogni rovescio, anche di lieve entità, nel fiume appaiono flussi «che di depurato – insiste il cividalese in questione, Gaddo De Anna – sembrano avere ben poco».
Il fenomeno, pur chiarito e motivato dall’Acquedotto, gestore dell’impianto, si è ripetuto per l’ennesima volta giorni fa e il militante, così, lancia la sua “chiamata alle armi” già raccolta da numerosi concittadini: «Abbiamo organizzato una manifestazione – annuncia De Anna – per richiamare l’attenzione sul problema.
Oggi alle 18.30 saremo in piazza Paolo Diacono con Legambiente e a numerosi cittadini per protestare contro quello che sta accadendo e per richiamare l’interessamento di chi del fiume dovrebbe curarsi. L’Arpa dov’è? E l’associazione Parco del Natisone? I tutori dell’ordine e il Comune, novello Ponzio Pilato, dove sono? Tutti nascosti, tutti ipovedenti? Lo urleremo a pieni polmoni, in piazza, visto che gridare sembra essere l’unico modo, purtroppo, per farsi ascoltare».
Replica Claudia Chiabai (UnionSpes), candidata alle elezioni comunali 2020 e presidente dell’assemblea del Contratto di fiume, varato dall’associazione Parco del Natisone: a breve l’organismo licenzierà il piano strategico in cui si illustrano dettagliatamente gli assi di intervento relativi a “Qualità dell’acqua, qualità dell’ecosistema fluviale, rischio idraulico, geomorfologia fluviale, adattamento ai cambiamenti climatici” e a “Paesaggio, pianificazione territoriale, cultura locale, fruizione e sviluppo economico del territorio fluviale”.
«Comprendo la preoccupazione dei residenti – dichiara –, ai quali assicuro che il controllo della qualità dell’acqua è uno dei principali punti programmatici del contratto di fiume, la sede in cui andranno concordate le azioni da intraprendere a tutela del Natisone. Anche se, come assicurato dal Poiana e dall’assessorato all’ambiente, sotto il profilo normativo e legale è tutto regolare, una soluzione al problema va trovata. Nell’ultimo episodio non si erano fra l’altro manifestate precipitazioni tali da giustificare l’entrata in funzione dello scolmatore di piena, quindi cosa ne ha provocato l’attivazione? A che sostanza corrisponde la materia sversata nel fiume?».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








