Il delitto di Fontanafredda, la doppia versione sui 15 mila euro: ora si valuta l’ipotesi del riciclaggio

L’amico del bar che ha dato i soldi a Coltro contraddice il killer: mi era stato proposto uno scambio con banconote da 500

FONTANAFREDDA. All’appuntamento fatale, nel boschetto vicino al parcheggio del Bingo, lunedì 24 settembre, intorno alle 19.30, Alessandro Coltro, artigiano di 48 anni, ha portato con sé 15 mila euro in banconote da 10, 20 e 50 euro. Marius Lucian Haprian, pizzaiolo romeno suo coetaneo, si è portato dietro invece una Beretta calibro 22 col silenziatore, con il colpo in canna.

Perché l’ignaro Alessandro, attirato in una trappola mortale, avrebbe dovuto dare quella somma al pizzaiolo? I carabinieri hanno raccolto due versioni contrastanti: il racconto dell’assassino e quello del commerciante sacilese, che ha incontrato l’amico Coltro al bar del Bingo poco prima del delitto.

Haprian ha raccontato agli inquirenti di aver teso un tranello a Coltro, fingendo di volergli vendere un Rolex. I15 mila euro sarebbero serviti a pagare l’orologio. Per questo gli avrebbe dato appuntamento nel boschetto. Il 48enne romeno, in cella per omicidio e rapina, ha negato di essere uscito di casa con l’intenzione di uccidere.

Durante l’interrogatorio, però, si è lasciato sfuggire che non pensava di trovarsi di fronte a Coltro nella radura. Si conoscevano da gennaio, la vittima lo avrebbe sicuramente riconosciuto: «Pensavo che venisse l’altro». Da ciò si deduce che Haprian fosse in realtà al corrente della transazione appena avvenuta al bar.

Il commerciante sacilese, invece, ha asserito che gli accordi presi con Coltro prevedevano la consegna da parte sua di 15 mila euro in banconote di piccolo taglio per ricevere in cambio la stessa somma in tagli da 500 euro, oltre a un premio per il disturbo, di circa mille euro.

L’amico ha riferito che l’artigiano gli aveva detto di operare per conto di un facoltoso imprenditore, del quale però non poteva fare il nome. Gli inquirenti hanno scoperto che di recente anche ad altri Coltro aveva proposto l’affare, ma nessuno aveva accettato.

Evidentemente uno dei due non dice la verità. Se gli inquirenti trovassero riscontri alla pista dello scambio di denaro, si aprirebbero nuovi scenari per l’indagine. Ci può essere qualcun altro dietro al cittadino romeno, collegato a un giro di riciclaggio di denaro?

I tagli da 500 euro, infatti, sono poco diffusi e in caso di versamenti in banca scatta subito la segnalazione anti-riciclaggio. L’assassino ha detto, però, di aver agito da solo, senza premeditazione, solo a scopo di rapina.

Mentre i due amici erano al bar Haprian è sceso dalla Citroen C3 azzurra e si è diretto a piedi verso il boschetto. Coltro, nel frattempo, gli ha inviato alcuni messaggi. Ma non ha ricevuto risposta, visto che Haprian aveva lasciato il cellulare a casa.

Poi, all’improvviso, come se avesse ricevuto un segnale convenuto, l’artigiano ha fatto capire al commerciante che era il momento dello scambio e si è allontanato a piedi.

L’amico sacilese ha atteso invano, per una ventina di minuti, nel suo furgoncino il ritorno di Coltro con i soldi. Poi si è allontanato, chiamando però a ripetizione l’artigiano fino all’indomani per capire cosa fosse successo. La sera dopo è stato rinvenuto il corpo. E lui ha capito.




 

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