Il coro Vocinvolo vince il festival dai fruts furlans

Successo al Giovanni da Udine degli allievi di Lucia Follador della scuola di musica Ritmea

I bambini, in un Friuli sempre meno isola felice, pur nella giocosità tipica affrontano problemi piú grandi di loro: è il mondo dell’infanzia emerso dalle canzoni presentate al primo Festival dai fruts furlans promosso dalla Provincia di Udine in collaborazione con Arlef, Sèmide, Assoeventi e il sostegno di Unicredit e Fondazione Crup, coordinato e presentato dal cantautore Dario Zampa.

Scopo dell’iniziativa, rafforzare nelle giovani generazioni l’appartenenza linguistica friulana. L’evento ha portato sul palco, accompagnati dall’orchestra del maestro Marco Ballaben, 12 cori di voci bianche, un patrimonio di cultura musicale, creatività, socialità che si deve ad altrettante associazioni, maestri, direttori artistici e pure alle famiglie dei 360 piccoli coristi che si sono cimentati nella gara, in un teatrone Giovanni da Udine gremito tanto da non poter accogliere tutti.

Ha vinto Il troi de vite di Mauro Vidoni, cantato dal coro VocinVolo della scuola Ritmea di Udine, diretto da Lucia Follador: nella composizione la giuria ha apprezzato una tessitura musicalmente matura, armonicamente connessa fra l’aspetto ritmico e il ruolo degli archi; convincente il testo, che in forma poetica invita una giovane vita a salire il sentiero, il troi, verso la meta che vale la pena di raggiungere.

A VocinVolo è giovato anche il bonus dell’età: infatti si tratta del coro maggiore della cooperativa sociale Ritmea, che schierava anche il piccolo coro Prime note, piú omogeneo come età al resto dei gruppi in gara.

Coloratissimo e interetnico il secondo classificato, Musica mia Di blave e di bambù di Selvis di Remanzacco, diretto da Lucia Bianchi, che presentava I proverbis dai mês, un testo brioso di Ilva Valusso.

Al terzo posto il coro In arte Buri di Buttrio, diretto da Andrea Severino, che presentava la composizione Ploie e soreli di Giulia Daici. L’affermata cantautrice, che ha in curriculum un secondo posto alla Targa Tenco e ha portato la marilenghe anche fuori Regione, ha curato un fuori programma a fine spettacolo.

Un altro intermezzo ha visto imbracciare la chitarra Giovanni Miani, due volte protagonista a Sanremo, autore di un toccante brano in gara. Ex aequo, al top per il migliore testo, Polente e frico di Aldo Rossi, cantata dal coro Meleretum junior di Mereto di Capitolo, diretto da Annalisa Masutti, e I voi dai fruts, presentato dai Fruts di Cuar, di Corno di Rosazzo, diretto da Ileana Venturini, scritto da Ermes Di Lenardo.

L’autore, in arte Sdrindule, era presente sul palco anche nel ruolo di comico, insieme a Romeo il Cjargnel e al piccolo Nathan, esilarante nelle storie che ha raccontato “dal basso” dei suoi 6 anni, colorando espressivamente la variante linguistica di Timau da dove proviene la giovanissima promessa del cabaret friulano. Dal testo I voi dai fruts emerge il dramma delle famiglie divise, visto appunto con gli occhi pensosi dei bambini. Ma anche tanta sana e allegra tradizione friulana in questo primo Festival, tanto da far dire al presidente dell’ente promotore Pietro Fontanini: «Se continuiamo cosí, il friulano avrà vita lunga».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto