Il collezionista di biciclette d’epoca La passione accesa dal dono della nonna

Usava la vecchia dueruote per muoversi da studente a Padova Ora Davide Buna ne ha una dozzina e partecipa ai raduni storici



san quirino. “Galeotta” fu la vecchia bicicletta della nonna che usava per muoversi a Padova, quando studiava ingegneria all’università. Rimase affascinato dalla meccanica del mezzo e cominciò a studiarne storia e produzione. Da allora non ha più smesso.

«Tienila pure, è vecchia e così non te la rubano – gli aveva detto la nonna – io me ne compro una nuova». Era il 2005 e da allora per Davide Buna, sanquirinese di 32 anni, ingegnere elettrotecnico, le biciclette storiche sono diventate una passione. Oggi è un meticoloso conoscitore e collezionista dell’“Umberto Dei” – marchio di cui si è innamorato nel corso delle sue ricerche – e in particolare di biciclette “Umberto Dei” da donna. È l’unico collezionista del genere in Friuli Venezia Giulia. Il suo progetto? Arrivare a collezionare una bicicletta “Umberto Dei” per ogni modello per ogni anno dal 1930 al 1940.

«In quel decennio, di cui mi pace approfondire anche la storia attraverso quella del marchio, sono stati prodotti circa una sessantina di tipi di biciclette Umberto Dei da donna – racconta Buna –. Al momento ne possiedo già una dozzina, dal 1923 al 1942, tutte conservate e marcianti: dieci sono degli anni Trenta».

Da cinque anni la sua passione ha conquistato anche la sua fidanzata, Roberta Martin, che fa l’educatrice in un nido d’infanzia. La ragazza si è avvicinata al mondo dei mercatini, del passaparola e di internet – che stanno alla base degli scambi tra collezionisti – per amore del fidanzato, finendo per appassionarsi alle “Umberto Dei”.

In sella a quelle biciclette la coppia partecipa alle ciclo storiche che si tengono a Udine o fuori regione, indossando gli abiti stile anni Trenta che ha realizzato per loro a mano la mamma di lui. Davide Buna da due anni è inoltre anche il gestore del registro storico nazionale del marchio “Umberto Dei” all’interno del registro storico cicli (www.registrostoricocicli.com), quest’ultimo creato da un’associazione di giovani per identificare marchi, modelli e date di fabbricazione dei cicli d’epoca ancora in circolazione e aiutare gli scambi tra collezionisti.

A fare da “Cupido” in tutta questa storia è stata la nonna paterna: Adriana Tavan, 83 anni, anche lei di San Quirino, che non ha mai avuto la patente e per la quale la bicicletta è da sempre il principale mezzo di trasporto. La passione per la meccanica, Davide Buna invece l’ha ereditata dal nonno paterno e da suo papà. «Quando mi sono iscritto all’università – racconta – avevo bisogno di una bicicletta per muovermi: come tanti altri studenti ne cercavo una vecchia perché non mi venisse rubata. Mia nonna mi prestò la sua e fui fortunato: nessuno la rubò e finita l’università la regalai a un compagno. Era una Torpado degli anni Sessanta. Usandola mi sono incuriosito e ho cominciato ad approfondire la storia di questo mezzo che da duecento anni porta in giro l’uomo».

Il primo acquisto di una “Umberto Dei” Buna l’ha fatto sei anni fa: era un vecchio modello degli anni Cinquanta che ha fatto da test alla sua passione. «Scoprii – racconta – che è una bicicletta che si guida molto bene e che ha una concezione della meccanica particolare che mi piace molto. Indagando, ho poi capito che il mercato delle biciclette da collezione da donna non attira, tanto che rappresenta appena il dieci per cento del mercato generale. Il perché di questa discriminazione non è chiaro, ma a quel punto mi sono detto: perché non posso essere io a dare dignità alla bicicletta d’epoca da donna collezionandola?».

Il suo progetto ha il sapore di una “dichiarazione d’amore” per quella vecchia bicicletta da donna che la nonna gli regalò e che gli portò fortuna negli studi, nel lavoro e ora anche in amore. –

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