Il Centro islamico diventa onlus Spesi 700 mila euro per la sede

Confermata una maggiore apertura a donne e giovani nel nuovo direttivo Iscrizioni per aggiornare il libro degli associati previste sino al 29 febbraio



Primavera islamica nella moschea di Pordenone: donne e giovani nel futuro direttivo, iscrizioni aperte sino al 29 febbraio e statuto da riscrivere per il nuovo Centro culturale islamico onlus. La rivoluzione è annunciata dal direttivo in carica che, sabato, ha presentato il piano del cambiamento a un centinaio di soci, nel polo in Comina.

I CONTI

«Bilanci trasparenti in bacheca nel Centro culturale islamico a breve – ha confermato ieri il presidente Alfred Shemshiri con Omar Baaza e Maourate Toure –. Il nostro obiettivo è quello di allargare il direttivo a giovani e donne: iscrizioni aperte per aggiornare il libro degli associati sino al 29 febbraio e forse nello stesso giorno ci sarà l’assemblea generale per approvare il bilancio». Riforma a tappe: il direttivo in carica approverà il nuovo statuto entro aprile. «Diventeremo un’associazione – Shemshiri apre alla forza femminile –. Ci saranno regole nuove anche in vista di future elezioni dei rappresentanti della nostra comunità che conta oltre duemila islamici e una quindicina di etnie». I conti nei bilanci: è stato estinto nel 2018 il mutuo acceso nel 2009 sul capannone-moschea in Comina. «L’impegno e i sacrifici di tutti sono stati premiati e siamo pronti per affrontare nuovi progetti – ha aggiunto Shemshiri –. Rifaremo il tetto del nostro Centro per bonificarlo dall’amianto e prevediamo il rifacimento dell’ingresso della moschea con piastrelle». Aperta nel 2009 con un mutuo di circa 571 mila euro, cui si aggiungono 114 mila euro di Iva, la moschea è stata pagata a rate: è diventata un punto di riferimento consolidato anche per i fedeli di Treviso e Venezia. Lo aveva previsto l’ex imam Mohamed Ouatiq all’inaugurazione: nei venerdì di preghiera ci sono circa 300 islamici che arrivano da fuori. Diventano migliaia nelle celebrazioni del Ramadan e nella festa del Sacrificio. Gli altri centri sono a Sacile-Fiaschetti, Maniago e Spilimbergo.

LE DONNE

«Il piano del cambiamento è un sogno che si realizza nel Centro culturale». Hasna Saykouk è una giovane donna islamica che dà forza alle riforme. «Significa essere considerate e avere voce: siamo in tante pronte a partecipare e ci iscriveremo al libro dei soci appena avremo a disposizione i moduli che, per anni, sono stati introvabili – ha aggiunto Hasna –. Finalmente la nostra voce potrà alzarsi per indicare i bisogni: più spazi per il settore femminile della moschea e un accesso in sicurezza per i disabili al nostro luogo di preghiera». L’entusiasmo è dichiarato. «Mi iscriverò – ha promesso infine Hasna – con tante donne per avere diritto al voto nel Centro culturale». Donne e uomini alla terza generazione con radici in Niger, Ghana, Marocco, Burkina Faso, Algeria, Tunisia, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Togo, Kosovo, Albania, Macedonia, Bosnia. —





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