Il campione di body building «Per vincere zero doping, serve invece perseveranza»

Vincenzo Nappo, 35 anni, ha conquistato tre coppe in due giorni Il suo messaggio ai giovani: non cedete mai e continuate ad allenarvi 

la storia

«Ragazzi, il doping non serve a nulla, fa soltanto male e di quel maledetto doping, spesso, si muore. Per vincere invece serve una cosa sola: la perseveranza. Quindi voi non cedete e perseverate e vedrete che prima o poi arriva tutto». Parla con il cuore e con i fatti il campione di body building Vincenzo Nappo, 35 anni, che sabato e domenica è riuscito a vincere tutto nella sua disciplina.

Sabato all’undicesimo campionato nazionale Nbfi ospitato a Figline Valdarno, in provincia di Firenze, ha vinto il primo premio assoluto “Classique physique” e si è classificato al primo posto nella categoria “Classique pshisyque tall”. Ieri invece ha sbaragliato tutti gli altri concorrenti nel circuito internazionale Natural elite tour Inba international championship, salendo sul podio più alto nella sua categoria. Una vittoria che gli è valsa la conquista dell’ambito tesserino da professionista in palio nella gara. Vincenzo ora potrà partecipare ai mondiali in programma a Las Vegas a novembre. Il prossimo traguardo, invece, è l’europeo in Romania.

Vincenzo, fratello dello chef Carlo, pordenonese ora trasferitosi per lavoro a Spilimbergo, ha ottenuto questi risultati con tanto sacrificio, duro allenamento e grazie agli insegnamenti del coach. È seguito dal suo preparatore Francesco Paleari, si allena 5 volte alla settimana nella palestra Blackstone a Coseano, gestita dalla sua fidanzata Daniela Pistritto con il fratello Daniele Pistritto. «Ho questa passione – racconta Vincenzo – da sempre, mi alleno da quando avevo 18 anni, ma ho iniziato a gareggiare per la prestigiosa federazione Nbfi da cinque. Non ho mai fatto uso di doping in vita mia ed è proprio questo il messaggio che voglio dare ai ragazzi che intendono avvicinarsi al body building». Vincenzo elenca gli ingredienti che gli hanno consentito di arrivare in vetta: oltre a una predisposizione naturale, c’è bisogno di «una persona che ti segua e che sappia come portarti a quel risultato» e di «tanta costanza, tanto sacrificio»: «Sono in dieta da 5 anni, non mi privo di nulla, cambiano solo il timing e le quantità, sgarro solo se non gareggio. Ho ben pochi giorni di relax, per riuscire a far combaciare gli allenamenti con gli impegni di lavoro e di famiglia. Ho rinunciato a molte cose per questo sogno che avevo dentro. Avrei anche potuto non farcela, ma ho continuato a impegnarmi. Alla fine doveva arrivare e ci sono riuscito». —

I.P.

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