Il bis di Matteo, genio del greco, nello scritto

Maturità 2016 a Pordenone: oltre alla traduzione in italiano, una seconda in latino per la prova d'esame al liceo classico

PORDENONE. «L’ho fatto perché greco e latino sono lingue vive».

Matteo Facchina è un genio “seriale” delle lingue antiche in quinta C nel liceo Leopardi-Majorana: ha tradotto Isocrate dal greco al latino nel secondo scritto della maturità 2016 in una manciata di ore.

Il particolare che fa la differenza? «Il ministero dell’Istruzione chiedeva la traduzione dal greco all’italiano – ha spiegato Paolo Venti, il professore che allena Facchina a Pordenone –. Matteo mi ha fatto questo scherzo anche durante un compito in classe, qualche mese fa. Ha tradotto velocemente un testo dal greco e non sapendo che fare ha bissato la prova con la traduzione di un brano ulteriore dal greco al latino».

I fan di Matteo hanno prenotato il posto per assistere al colloquio orale in luglio. «Supera tutti – ha valutato Venti – anche i professori». Dieci decimi, per Matteo, anche in inglese con la docente Michela Mazzucco.

«Perché amo il latino è facile dirlo – ha dichiarato Facchina, che vanta un palmares di Certamen e concorsi vinti da fare invidia -. E’ importante sapere dove andiamo, ma anche da dove veniamo».

Il ragazzo era sul podio del Certamen Lucretianum 2016 a Pordenone: la dirigente Teresa Tassan Viol alleva i talenti del Leopardi-Majorana con uno staff di professori senza pregiudizi sulla classicità. Facchina & C. sono la “migliore gioventù” che porta in dote alla maturità 2016 il massimo credito di 25 punti: fioccheranno lodi?

«Non è una malattia amare greco e latino – è la battuta di Venti –. Scrivevano in latino, fino a 50 anni fa, tanti intellettuali italiani e non dobbiamo meravigliarci di questa rinascita di una passione per i classici».

Scrivono e parlano in latino cardinali e finlandesi, le notizie in tempo reale tradotte nella lingua dei Cesari sono aggiornate all’indirizzo web www.ephemeris.it e, poi, c’è Matteo.

«Uno studente speciale – ha detto la dirigente Tassan Viol –, bravo in tutte le discipline, anche se non si appassiona a quelle scientifiche».

Matteo, non contento, suona il clarinetto nella banda di Valvasone.

«Ha vinto tanti Certamen nelle scuole italiane ed è quarto nella classifica delle Olimpiadi nazionali che si è disputata a Torino – ha raccontato Venti –. E’ un ragazzo molto curioso e attento alle strutture linguistiche, ma non ha ancora scelto la facoltà universitaria». Le ipotesi: archeologia, lingue classiche o settore umanistico, magari alla Normale di Pisa.

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