Ideal Standard, si fa dura ma il ministro non molla

Il gruppo conferma alla Regione Veneto che il piano per adesso non è cambiato. Zanonato: punto a non chiudere alcuna fabbrica. Serracchiani lancia il patto a 3
Debora Serracchiani (Presidente Friuli Venezia Giulia) interviene all'assemblea aperta convocata contro la chiusura dello stabilimento Ideal Standard. [Orcenico di Zoppola (PN) 24/07/13]
Debora Serracchiani (Presidente Friuli Venezia Giulia) interviene all'assemblea aperta convocata contro la chiusura dello stabilimento Ideal Standard. [Orcenico di Zoppola (PN) 24/07/13]

PORDENONE. «Sto cercando un punto di soluzione che accontenti tutti, possibilmente senza chiusura di nessun stabilimento». Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, declina in questi termini il proprio impegno nella vertenza Ideal Standard, mentre l’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, “gongola” nel prendere atto che «il piano definito dal Gruppo non è cambiato».

Anche se è vero che Ideal Standard sta ancora “facendo i conti” rispetto alle proposte avanzate dal Friuli Venezia Giulia, finalizzate al salvataggio della fabbrica di Orcenico (su cui l’azienda ha tolto la pregiudiziale) e dei 450 posti di lavoro, pur rimarcando che i problemi sul tavolo si chiamano ancora «sovracapacità produttiva e costi di produzione». Infine la presidente Debora Serracchiani ha assunto un’altra iniziativa: rivolgendosi ai governatori di Veneto e Lazio Zaia e Zingaretti, li ha invitati a «coordinare le iniziative da attuare per affrontare insieme non solo questa ma anche altre eventuali situazioni di crisi che dovessero presentarsi coinvolgendo contemporaneamente i nostri territori».

Dovendo fare sintesi della lunga giornata di ieri, quella del summit a Venezia convocato dalla Regione Veneto con Ideal Standard, gli elementi salienti sono sostanzialmente questi. Zanonato, anche lui ieri a Venezia ma in un’altra sede, ha spiegato che «quando il mercato si restringe, qualcosa di drammatico capita. Il nostro problema è che non chiudano le attività produttive, perché se siamo in una situazione di cassa integrazione o di lavoratori che perdono il posto di lavoro, è possibile ripartire, ma se chiude un’azienda è difficile che rinasca».

«Abbiamo convocato questa riunione preoccupati per quanto appreso dalla stampa - ha dichiarato Donazzan -. Per questo abbiamo chiesto all’azienda di confermare la veridicità e la serietà del piano industriale. Ho apprezzato il ritorno alla normalità - ha aggiunto Donazzan - pur nella delicatezza della trattativa e delle relazioni sindacali e ho espresso una forte critica per un inasprimento delle relazioni tra istituzioni. Ribadisco che non può esserci da parte della Regione Friuli Venezia Giulia l’utilizzo della propria specialità per penalizzare il nostro territorio. Ora, pur con la dolorosa prospettiva della chiusura di uno stabilimento, ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti perché un’ulteriore dilazione dei tempi potrebbe essere devastante per l’intera azienda».

«La Regione Friuli Venezia Giulia si è attivata per esplorare le vie percorribili per salvare lo stabilimento di Orcenico - dichiara Debora Serracchiani -, in particolare proponendo interventi per la ristrutturazione del processo produttivo, l’abbattimento dei costi dell’energia e l’allocazione di risorse nel processo industriale. Questa attività, che è stata da alcuni malauguratamente interpretata e commentata come intesa a danno degli altri due stabilimenti, di Trichiana e Roccasecca, si svolge - assicura la presidente - allo scopo di tutelare l’intera capacità produttiva e occupazionale di Ideal Standard». Nella convinzione che il sistema dei tavoli separati «sia di brevissimo e poco proficuo esito», Serracchiani ha sollecitato Zaia e Zingaretti a coordinare le iniziative per «svolgere un ruolo attivo e propositivo, nel quadro del mantenimento delle capacità del sistema manifatturiero e a beneficio dei rispettivi territori».

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