Ideal Standard, alla coop il marchio Ceramiche Senesi

Nel corso del vertice a Milano nessuna apertura della multinazionale, invece, sui volumi. Il nodo macchinari e capannone: cessione al valore contabile

ZOPPOLA. Sì alla cessione gratuita, per due anni, del marchio Ceramiche Senesi alla coop che avvierà il progetto di reindustrializzazione del sito Ideal Standard di Orcenico, ma nessuna concessione di volumi produttivi: la chiusura della multinazionale su questo fronte è legata alla crisi e all’impossibilità di privarsi di commesse, per non mettere a repentaglio il futuro degli altri stabilimenti italiani del gruppo.

La disponibilità di Ideal Standard a concedere alla coop ordini per circa 70 mila pezzi, come da accordi assunti nei mesi scorsi, nell’incontro di ieri a Milano non si è concretizzata. «Non abbiamo volumi neanche per noi», hanno fatto sapere i manager aziendali ai rappresentanti della coop Gian Mario Petozzi, Narciso Fabbro, Pier Paolo Curreli e Antonio Mascherin, di Bpi, Confcooperative, Legacoop e Unindustria.

Quanto a macchinari e capannone, la multinazionale sarebbe disposta «a cederli al valore contabile», rinunciando quindi alla parte di profitto che ricaverebbe vendendoli sul mercato. I vertici di Ceramiche Idealscala hanno tenuto a precisare che «tutti gli impianti del sito di Orcenico sono utili all’attività della coop».

Un chiarimento necessario alla luce dei momenti di tensione vissuti nei giorni scorsi, e in particolare alla vigilia dell’incontro di ieri, per la possibilità di uno smantellamento dei macchinari. Martedì, infatti, lavoratori e sindacati hanno ripristinato il presidio permanente e il blocco dell’ingresso dello stabilimento, dopo avere fermato i tecnici di una ditta esterna, che, su incarico della multinazionale, stavano per entrare nel sito per smontare gli impianti, nonostante gli impegni assunti dall’azienda con Prefettura e Questura.

Quello di ieri, comunque, è stato un incontro interlocutorio e restano diversi nodi da sciogliere: la trattativa è ancora aperta. Al di là di capannone e macchinari, andrà approfondita pure la questione che riguarda la cessione del marchio Ceramiche Senesi. Dopo i due anni di cessione gratuita alla coop, quali saranno gli accordi? Questo l’interrogativo dei lavoratori. «Ci sono varie questioni che necessitano chiarimenti e approfondimenti – ha dichiarato il presidente della coop, Petozzi –. Quello che ci premeva era fare capire all’azienda che alla coop servono tutti gli impianti di Orcenico. Per quanto riguarda capannone e macchinari, la multinazionale ha precisato che tutto ha un costo: nei prossimi incontri ci aspettiamo che si entri nel merito di tali argomenti e che ci vengano fornite le risposte che attendiamo. Intanto la trattativa prosegue».

Ieri, insomma, è stato compiuto un primo passo avanti per dare concretezza a quel progetto per salvare lo stabilimento di Orcenico in cui i lavoratori, e pure le istituzioni, credono. «Si è trattato di un primo incontro interlocutorio: la discussione è ancora aperta – hanno rilevato Franco Rizzo (Cisl), Giuseppe Pascale (Cgil) e Maurizio Sacilotto (Uil) –. Ora auspichiamo che l’azienda comunichi al più presto, preferibilmente all’inizio della prossima settimana, le date dei prossimi incontri per entrare nel merito di diverse tematiche e definire aspetti importanti per il progetto della coop. Intanto, sino alla conclusione della trattativa nessun impianto uscirà dalla fabbrica».

Domani appuntamento in Regione per verificare lo stato di avanzamento della cassa in deroga e del piano di reindustrializzazione.

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