I veterinari: siamo troppi, timori per l’occupazione

Maggiore collaborazione e più fiducia nella veterinaria: queste le richieste formulate alla politica regionale dal presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia, Renato Del Savio, durante la celebrazione dei 100 anni di vita della categoria tenutasi nel castello di Villalta di Fagagna, alla presenza del Comitato Centrale della Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari), e dei politici fra cui il presidente della Provincia, Fontanini, il consigliere regionale Venier Romano, l’onorevole Strizzolo, sindaco e vicesindaco di Fagagna, Burelli e Pecile.
Nel corso della celebrazione, sono state consegnate le targhe ai “decani” dell’Ordine – al defunto Luigi Pauluzzi, a Mario Della Savia, Giovanni Fabrici, Davide Gaspardis, Gabriele Calvani, Mario De Paoli – e un riconoscimento speciale al veterinario Dino Della Bianca autore del libro commemorativo sui cent’anni dell’Ordine di Udine, e hanno giurato anche i veterinari neolaureati.
L’Ordine, dopo aver sottolineato il ruolo imprescindibile del Codice deontologico, ha domandato di essere considerato come protagonista attivo nella costruzione di buona salute, visto il suo compito di tutelare la salute pubblica, la sicurezza alimentare e il benessere animale: tre cardini imprescindibili su cui si fonda la necessaria legittimazione sociale che la categoria udinese rivendica. «Alla politica regionale chiediamo un dialogo, un confronto: vogliamo essere ascoltati e alla nostra categoria diciamo di avere più coscienza del proprio ruolo». Ciò significa anche ricevere maggiori investimenti nella veterinaria intesa come sorvegliante dell’igiene degli allevamenti, della qualità alimentare e della tutela del well-being psicofisico degli animali (sia da allevamento sia da compagnia). Il presidente Del Savio ha auspicato che possa partire anche in Friuli il “veterinario aziendale”, figura preposta a interfacciarsi fra l’Azienda sanitaria e quella zootecnica.
Il problema occupazionale è stato posto dal presidente nazionale Fnovi, Gaetano Penocchio: «Siamo troppi - ha dichiarato -, non è possibile garantire sbocchi occupazionali per tutti, evidentemente paghiamo una programmazione universitaria sbilanciata». In Italia ci sono ben 29 mila veterinari, una quantità tale che il mercato non assorbe; 1 veterinario su 6 in Europa è italiano. Si contano addirittura 14 Facoltà in Italia, contro le 4 del Regno Unito.
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