I sub tornano a immergersi nel Gorgazzo
Dopo un paio d’anni di sospensione a causa del Covid, nelle sorgenti del Livenza è ripresa la messa della notte di Natale con fiaccolata nel suggestivo bacino che custodisce la scultura di Cristo

POLCENIGO. L’estate scorsa, una delle meno piovose della storia, era diventata meta di tanti visitatori che intendevano ammirare il Cristo riaffiorato a causa dell’acqua che si era ritirata. Le estati precedenti era meta di coloro che cercavano refrigerio alla calura della pianura. Ma a Natale la sorgente del Gorgazzo è da 44 anni – salvo interruzione dovuta al Covid – punto di riferimento per coloro che partecipano alla messa di mezzanotte e alla suggestiva immersione dei sub.
La notte di Natale è ripartita la tradizione, sospesa appunto per un paio d’anni a causa del Covid. L’iniziativa è promossa dal Centro pordenonese sommozzatori e dal Comune di Polcenigo. Prima la fiaccolata, poi la messa celebrata da padre Rino Perin, vescovo in Centrafrica, nella diocesi di M’baïki, e don Arturo Rizza, quindi l’immersione dei sub per deporre la coroncina votiva nelle mani del Cristo, sotto il presepe galleggiante.
E sono stati davvero tanti coloro che non hanno voluto mancare all’appuntamento nella sorgente finalmente tornata a livello naturale dai primi di novembre.
Nessuno, prima, aveva memoria di un Gorgazzo così in secca con tanto di riaffioramento della scultura del Cristo degli abissi, ancorata a una dozzina di metri di profondità.
Anche se non ci sono certezze, si ritiene che l’alimentazione del Gorgazzo dipenda dalla montagna sovrastante, il massiccio del Cavallo, da sempre povero di sorgenti. Diversa è invece la situazione nel vicino Livenza. Sia al Palù sia in località Santissima l’acqua si è sempre mantenuta a un buon livello. Il Livenza viene però alimentato dalla sovrastante foresta del Cansiglio e da risorgive, fattori che garantiscono una buona alimentazione anche nei periodi di siccità.
La fama dell’abisso senza fondo del Gorgazzo, fatale ad alcuni subacquei, ha richiamato grandi sportivi, esploratori speleosubacquei. Il lecchese Luigi Casati, campione di immersioni, nel 2008 ha esplorato il Gorgazzo fino a 212 metri di profondità, individuando poi nuovi cunicoli e cavità. Il record di immersione nell’abisso del 4 settembre 2019 è dell’esploratore speleosubacqueo polacco di fama mondiale Krzysztof Starnawski, 51 anni, che si è immerso nel Gorgazzo, raggiungendo la profondità di 222 metri.
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