I segnali bilingui a Udine dividono i partiti in Friuli
Approvati e criticati, i cartelli stradali bilingui dividono i friulani e i partiti che li rappresentano. Il Carroccio esulta e per una volta è d’accordo con il centro-sinistra. Il Pdl scuote la testa ed è dubbioso sull’atteggiamento da scegliere, mentre Ortis è contrario e le guide turistiche sostengono che i cartelli in italiano e in “marilenghe” confondono i turisti.

UDINE.
Approvati e criticati, i cartelli stradali bilingui dividono i friulani. Il Carroccio esulta e per una volta è d’accordo con il centro-sinistra. Il Pdl scuote la testa perché avrebbe preferito spendere 100 mila euro per rifare la segnaletica orizzontale e le guide turistiche sostengono che i cartelli in italiano e in
marilenghe
confondono i visitatori italiani e stranieri.
In effetti anche un friulano resta un attimo perplesso quando legge Grado-Grau o Venezia-Vignesie. Non solo perché, molto spesso, la lingua parlata è molto diversa, ma anche perché di primo acchito può non cogliere che si tratti della stessa località. Va peggio per i turisti che, come testimonia la presidente dell’associazione guide turistiche Fvg Itineraria, Maria Paola Frattolin, «non comprendendo i localismi si sentono confusi». Il turista di Amburgo, continua Frattolin, «quando legge Salt di Povolet non capisce e mi chiede se si tratta di un’altra località». Secondo Frattolin, infatti, «sarebbe più utile destinare i fondi della legge 482 alla promozione del territorio, magari accompagnando gli studenti del primo anno delle scuole superiori a vedere il Tiepolo e i monumenti della città».
Ma questo ancora non avviene e i commenti di chi arriva da fuori regione, in particolare dal centro-sud, come racconta Frattolin, sono: «Allora è proprio vero che nel Nord Est non vi sentite italiani e che volete una Repubblica tutta vostra».
Difficile rispondere, visto che non tutti la pensano come il presidente regionale della Lega, Pietro Fontanini, che per una volta esulta per un’iniziativa realizzata dal Comune. «E’ un’ottima cosa anche perché la Lega l’ha sollecitata prima dell’arrivo di Honsell» afferma Fontanini secondo il quale «è un bene che nella capitale del Friuli la lingua friulana si trovi in grande evidenza nei cartelli stradali». Lo stesso presidente della Provincia non condivide, infatti, la tesi delle guide turistiche: «Quando vado a Barcellona sono un turista anch’io e mi fa piacere vedere i cartelli bilingui e in catalano».
Dello stesso avviso il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, Luca Dordolo, che colto dall’entusiasmo rilancia proponendo di trasformare la conoscenza del friulano in titolo preferenziale per chi aspira a lavorare nella pubblica amministrazione.
Più cauto il capogruppo del Pdl, Loris Michelini: «Sarebbe buona cosa – fa sapere – che l’assessore Pizza chiedesse di poter utilizzare i fondi della 482 per rifare la segnaletica orizzontale e mettere in sicurezza le strade».
Contrario a tal punto da definirsi “furibondo”, invece, il consigliere comunale Aldo Rinaldi (lista Ortis), nonché presidente della commissione Cultura e solidarietà dell’Ordine dei medici: «Quella dei cartelli stradali bilingui è follia pura. In questo modo non si insegna una lingua la si impone e non è giusto». Rinaldi sostiene, infatti, «che la
marilenghe
è una lingua di famiglia e quindi non ha bisogno di essere insegnata».
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