I pacemaker saranno installati anche all’ospedale di Tolmezzo

I 500 pazienti dell’alto Friuli non si dovranno così più recare a Udine per i periodici controlli. Nel capoluogo carnico il primo nosocomio periferico a offrire questo servizio in regione.

TOLMEZZO. È stato installato nel reparto cardiologia dell’ospedale di Tolmezzo il primo impianto di pacemaker in Alto Friuli. La metodica di installazione del “segnapassi artificiale” definitivo del cuore sta divenendo sempre più frequente, considerato che in genere è motivata da patologie cardiache che si manifestano in età avanzata, e con il progressivo invecchiamento della popolazione la presenza di portatori di pace maker è in aumento. Finora in regione la procedura di applicazione di pacemaker veniva effettuata esclusivamente negli ospedali di grandi dimensioni, e il nosocomio di Tolmezzo è ora il primo ospedale “periferico” a fornire questo servizio ai cittadini.

«L’attivazione di questa procedura all’ospedale di Tolmezzo - sottolinea Beppino Colle direttore dell’Ass3 - è resa possibile grazie a un percorso condiviso con l’ Azienda Ospedaliero-universitaria di Udine». La collaborazione tra la Ass3 e l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Udine da 10 anni è consolidata, nella condivisione degli spazi, delle sale operatorie e dei servizi comuni nell’ospedale di Gemona del Friuli. «Gli accordi con il direttore sanitario, dottor Fontana, e con il direttore della cardiologia di Udine, dottor Proclemer, hanno consentito al dottor Domenico Facchin, uno dei maggiori esperti in materia, di trasferire le necessarie conoscenze e abilità tecniche all’equipe cardiologica di Tolmezzo». Il personale infermieristico dell’alto Friuli ha effettuato diversi stage a Udine per acquisire le conoscenze necessarie, sia relative all’impianto di pacemaker sia ai controlli dello stesso». Il portatore di pacemaker necessita di controlli periodici che già da due anni vengono effettuati dalla cardiologia di Tolmezzo, diretta dal primario Antonio Di Chiara, evitando ai circa 500 pazienti dell’alto Friuli di spostarsi 1-2 volte all’anno a Udine per i controlli. Questa nuova area di sinergia permette all’azienda udinese di alleggerire il carico di lavoro, dedicandosi ai casi più complessi, consentendo così all’ospedale di Tolmezzo una crescita culturale complessiva.

«Non sono infatti coinvolti solo medici e infermieri della cardiologia, ma anche le equipe dell’anestesia, dell’area di emergenza, della medicina». «Se fino a poco tempo fa il paziente portatore di pacemaker veniva considerato particolarmente complesso e indirizzato all’ospedale di secondo livello, ora il cittadino dell’alto Friuli con questa problematica sa di poter contare su di una completa e competente risposta in tutti gli ambiti ospedalieri di Tolmezzo con i quali può trovarsi a contatto». Oltre ai controlli periodici dei pacemaker, infatti, non sarà più necessario recarsi a Udine; per la disattivazione pre - intervento chirurgico, per riposizionamenti e altre ulteriori necessità ci sarà da ora in poi la possibilità di effettuare queste operazioni all’ospedale tolmezzino.

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