I medici: «Ci vacciniamo, adesso fatelo anche voi»
Cordenons: la “campagna” informativa dei professionisti del poliambulatorio Gianni Segalla: «Proteggersi dall’influenza riduce i rischi di altre patologie»

CORDENONS. «Noi ci vacciniamo tutti, fatelo anche voi». È lo slogan che i quattro medici di medicina generale che operano nel poliambulatorio di via Makò, nella sede del Distretto sanitario, hanno adottato per promuovere tra i propri pazienti la campagna vaccini anti influenzali. Come stabilito dalla circolare ministeriali “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2017-2018”, la campagna prenderà il via giovedì e continuerà fino a fine dicembre.
I medici Gianni Segalla, Gino Cancian, Bruno Ponga e Maria Angela Bosa hanno deciso di metterci la faccia e con loro anche le rispettive segretarie di ambulatorio. «Ci vacciniamo anche noi – dice Segalla – e questo perché gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale contro l’influenza sono la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte e la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità. L’influenza non va sottovalutata». La sensibilizzazione in tal senso al poliambulatorio di Cordenons sarà perciò puntuale.
«La vaccinazione è raccomandata per persone di età pari o superiore a 65 anni – ricorda Segalla – ma anche, indipendentemente dall’età, per tutta una serie di soggetti, soprattutto con patologie, indicati nella circolare ministeriale». È quindi bene confrontarsi con il proprio medico di base. La campagna all’interno del poliambulatorio nasce da una forte preoccupazione dei medici. Le adesioni alla vaccinazione stagionale da alcuni anni sono in calo, anche a Cordenons.
«Rispecchiamo l’andamento dei dati nazionali e regionali – conferma Segalla –: poco più del 50% dei pazienti si fa vaccinare, mentre il nostro obiettivo è di raggiungere almeno il 75 rispetto all’ideale del 95%».
«Non ho mai preso l’influenza, perciò non ho bisogno del vaccino»; «Mi sono vaccinato e ho preso ugualmente l’influenza», piuttosto che «il vaccino mi farà male». Sono le obiezioni di chi decide di non vaccinarsi. «Sono però ingiustificate – sottolinea Segalla – ed espongono a gravi rischi se stessi e la comunità». Il messaggio lanciato dalla squadra di medici di Cordenons è inoltre trasversale e riguarda tutti i tipi di vaccinazioni, compresi quelli obbligatori per l’infanzia, al centro della bufera.
«Erroneamente si pensa che alcune malattie, come il tetano, la difterite, il morbillo o la stessa poliomielite siano scomparse – insiste Segalla – non capendo che ad evitarle è stato proprio il fatto che buona parte della popolazione si vaccinava. Oggi, con questi dati in calo, corriamo il rischio che si ripresentino».
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