I maestri del commercio in negozio per vocazione

Cerimonia di premiazione di quanti festeggiano 25, 40 e 50 anni di attività Marchiori (Ascom): «Nel Paese di tasse e burocrazia resistere è da eroi»
Di Laura Venerus

Commercio come resistenza, commercio in contrasto all’improvvisazione, commercio come funzione sociale. Tutto questo è emerso nella cerimonia di consegna delle benemerenze per i maestri del commercio che festeggiano i 25, 40 e 50 anni di attività organizzata ieri dall’Ascom. Per i 25 anni sono stati premiati (con le aquile d’argento): Sonia Babuin (edicola giocattoli, San Giorgio della Richinvelda) e Mauro Puppi (macelleria, Porcia). Per i 40 anni (con le aquile d’oro): Stefano Comparin e Luisa Finos (bar gelateria, Zoppola), Bruno Marcolin (mobili elettrodomestici, Chions) e Maria Rossetti (abbigliamento, Porcia). Per i 50 anni (aquile di diamante): Carlo Arman (abbigliamento, Casarsa), Dolores Cabassi (merceria, Casarsa), Luisa Canton (bar, San Quirino), Enea Cattaruzza (bar, San Quirino), Pietro Giorgini (agraria, Porcia), Beniamino Guiotto (distributore automatico bevande, Porcia), Lucio Marcon (bar gelateria, Pordenone), Laura Martin (bar gelateria, Pordenone), Olga Malattia (gioielleria, Pordenone), Arnaldo Morello (ristorante albergo, Casarsa), Danilo Rossitto (agente di commercio, Fiume Veneto), Maria Elisa Stefanuto (pizzeria ristorante, San Vito al Tagliamento).

Consegnati anche due premi speciali: il 15º premio Elvio Fasan a Eridania Mori, per l’impegno e l’attività nel gruppo provinciale amministratori di condominio (Ceac) e il 9º premio Innovazione all’azienda pordenonese Forward Unity per avere creato un innovativo sistema di comunicazione tra business e clienti. Riconoscimenti sono stati assegnati poi ad altre tre imprese del terziario: l’Autoricambi pordenonese (50 anni), Arman abbigliamento di Casarsa (60 anni) e pizzeria All’Ospedale di San Vito al Tagliamento (55 anni).

«Il nostro Paese è il regno di tasse e burocrazia – ha affermato il presidente Alberto Marchiori –. Resistere oggi è da eroi e la nostra associazione deve aiutare proprio a resistere». Il direttore Massimo Giordano ha invece posto l’accento sull’improvvisazione: il 70 per cento delle nuove attività chiude entro cinque anni. «E’ ormai una moda: se uno non ha lavoro apre un negozio – ha osservato il sindaco Alessandro Ciriani –. Da parte nostra, cercheremo di mitigare le aperture per evitare la saturazione. L’attività commerciale rappresenta la cornice di una città – ha proseguito – al contrario dell’anonimato dei centri commerciali». In sintonia con queste parole l'assessore regionale Paolo Panontin. «I centri dei paesi e delle città sono zone di aggregazione e socialità – ha affermato –. E’ importante che ci sia il commercio, altrimenti si trasformano in aree monumentali».

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