I lettori in rotativa dove nasce il Messaggero Veneto tra carta e tecnologia

GORIZIA. Dai computer delle redazioni fino alle lastre che imprimono parole e immagini su carta. Quella che va in scena ogni giorno nel centro stampa di Gorizia è la “magia” del giornale.

E questa volta i protagonisti dello spettacolo siete stati voi, i lettori iscritti a NoiMv e arrivati nel capoluogo isontino per l’evento “Fresco di stampa”.
Non solo. Per i visitatori, guidati dal direttore Omar Monestier e dal consigliere delegato Fabiano Begal, alla fine del tour una copia appena “sfornata” del Messaggero Veneto. Con una sorpresa: in questa pagina ci sono anche loro. Da spettatori a protagonisti.

Quello di Gorizia è, da qualche anno, l’unico centro stampa in regione sia per il Messaggero Veneto che per il Piccolo di Trieste.
Qualche accenno storico alla struttura prima di iniziare coglie l'attenzione di tutti. E qualcuno, tra i più curiosi, ha iniziato fin da subito a porre le prime domande: "Quante copie stampate ogni ora?", "Quanta carta consumate?"

Il tour prende il via proprio dove vengono conservati enormi cilindri di carta: 20 chilometri per ogni bobina, fino a 2 tonnellate l’una, di cui 300 chilometri servono per stampare ogni sera i quotidiani venduti in edicola.
In un’ora, le lastre imprimono su carta il giornale ad una velocità di oltre 30.000 copie l’ora. A seguire, i visitatori sono entrati nella sala dove vengono assemblate le singole pagine su particolari lastre che racchiudono testi e immagini da imprimere successivamente sulla carta.

Freschi di stampa, i quotidiani sono stati imballati e caricati sui furgoncini che questa mattina, alle prime luci dell’alba, hanno raggiunto l’intera area del Friuli e alcune province venete.
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