I lettori alla scoperta dei tesori del Tiepolo e dei libri “proibiti”

Terzo appuntamento con Genius Loci di Elena Commessatti Al Museo diocesano di Udine partecipanti da tutta la regione

UDINE. Un viaggio tra i magnifici affreschi del Tiepolo e i segreti contenuti in migliaia di libri: così ieri oltre quaranta iscritti alla community Noi Mv hanno partecipato al terzo evento di “Genius Loci”.

Una passeggiata, questa volta all’interno del Museo diocesano di Udine, alla scoperta delle Gallerie del Tiepolo e della Biblioteca patriarcale. Come per tutti gli appuntamenti di “Genius Loci”, realizzati con il supporto di Bluenergy, l’autrice Elena Commessatti ha guidato i curiosi lettori, arrivati non solo da Udine ma anche da Pordenone e Gorizia, nelle pieghe della storia di alcuni libri “segreti”.

Ma andiamo con ordine. La mattinata si è aperta con le parole di benvenuto di Giuseppe Bergamini, direttore del Museo diocesano e della Galleria Tiepolo, “padrone” di quella casa definita come «il luogo più importante per la storia della nostra regione». E dalla Sala del trono, sotto gli occhi vigili dei centodiciassette ritratti dei patriarchi d’Aquileia, la comitiva si è spostata nella stanza forse più misteriosa. Costruita nel 1711 per volontà del patriarca Dioniso Dolfin, la biblioteca patriarcale è uno spazio di rara bellezza, custode di oltre diciassettemila tra libri, manoscritti e tomi d’ogni epoca. Uno spazio magico dove è il legno a trionfare nella sua immutabile compostezza. Un ballatoio divide l’ambiente su due piani, con la simbologia a svelarsi in tutta la sua sacralità: teste mostruose sono sovrastate da genietti in rappresentanza delle arti liberali, una convivenza di bene e male ricalcata anche dal gioco di luci e ombre.

La vera preziosità sta però nel patrimonio letterario, una summa di volumi talmente numerosa da rendere ormai la biblioteca incapace di accoglierne di nuovi. Qui ritorna il simbolismo, la supremazia del sapere sull’ignoranza. Tra le domande e gli scatti dei membri della nostra community, la visita ha offerto poi un’occasione unica: la possibilità di osservare da vicino alcuni dei libri lì conservati. Grazie alla cura e alla mano di Katja Piazza, bibliotecaria dell’Archivio diocesano, sono stati aperti tomi risalenti al 1400, tra i quali spicca l’“Hypnerotomachia Poliphili”, romanzo a tema amoroso famoso in tutto il mondo. Grande l’interesse per i “libri proibiti”, quei volumi considerati, a partire dal 1559, non conformi alla dottrina cattolica e consultabili, quindi, soltanto previa dispensa papale. Tra questi, il celebre “De revolutionibus orbium coelestium”, trattato astronomico in cui Niccolò Copernico espose la propria teoria eliocentrica: un tesoro mostrato in esclusiva ai visitatori del Messaggero Veneto.

Passando alla pittura, la visita è continuata prima in Sala azzurra, conosciuta come “Sala di Giovanni da Udine”, e poi nella Sala rossa, con la bellezza sorprendente del “Giudizio di Salomone”. Tutto per culminare nella maestosità de “La Galleria degli Ospiti”, spazio in cui il giovane Giambattista raggiunse l’apice della produzione artistica udinese. Un racconto sulle vicende dell’Antico Testamento in grado di tenere con il naso all’insù i presenti. Il miglior congedo in attesa del prossimo appuntamento con “Genius Loci”.

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