I dodicimila versi di don Domenico Zannier

La presentazione di “Cjavêi di Lûs” silloge dedicata allo spirito e alla bellezza, avvenuta  nel maggio del 2015

UDINE. Dodicimila versi compongono “Cjavêi di Lûs” la nuova raccolta di poesie in friulano di Domenico Zannier, opera letteraria fresca di stampa del poeta, sacerdote, intellettuale e profondo conoscitore della storia del Friuli (ha ottenuto numerosi riconoscimenti per la sua attività letteraria e tra questi anche la candidatura a Premio Nobel per la letteratura nel 1986).

Il lavoro è stato a palazzo Belgrado nel maggio del 2015. In tale occasione il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini gli ha consegnato  la medaglia istituzionale dell’Ente.

«Un riconoscimento all’impegno culturale profuso da pre Meni Zannier attraverso una ricca produzione letteraria in particolare in marilenghe, ma anche alla sua manifesta e schietta difesa del Friuli, delle sue radici storiche e amministrative, della sua lingua e della sua identità contro la lacerazione prodotta dalla riforma degli enti locali», ha spiegato Fontanini.

Nelle riflessioni introduttive, Domenico Zannier presenta la sua realizzazione compositiva, che «quanto a grandezza ed estensione di temi - sono le sue parole - , vorrebbe quasi porre un sigillo alla mia operosità letteraria. Ci potranno essere eventuali altri esiti, ma non credo di questa dimensione.

Riconosciuto o non riconosciuto, penso di aver avuto con i miei scritti e con l’arte poetica un ruolo incisivo e non marginale nella cultura locale e globale, nella lingua ladina friulana, nel mondo di una poesia di universalmente intesa umanità».

Sessant'anni di attività poetica e letteraria si arricchiscono dunque di «questi miei quasi dodicimila versi che costituiscono una operazione analoga a quella di “Creps Umans” (Cocci Umani), ma il titolo che porta è gioioso e fluttuante “Cjavei di Lûs” (Capelli di Luce), indicante una consacrazione allo Spirito e alla Bellezza. È stato composto in tre anni e cinque mesi, in parallelo, ad altri testi poetici e letterari, dall’agosto del 2010 al febbraio 2014». Zannier chiarisce lo stile e l’obiettivo delle sue liriche. «La mia poesia popolareggiante mira al mantenimento della tradizione e della vitale continuità linguistica».

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