I dirigenti scolastici: «Petizione per lo ius soli»

SACILE. «Spero che il parlamento ascolti il presidente Napolitano e riconosca il diritto di nascita». Appello della presidente dell’Associazione provinciale dirigenti Giuliana Cinelli per lo “ius...

SACILE. «Spero che il parlamento ascolti il presidente Napolitano e riconosca il diritto di nascita». Appello della presidente dell’Associazione provinciale dirigenti Giuliana Cinelli per lo “ius soli”. La scuola si mobilita e la docente Daniela Dose ha lanciato la petizione on-line, sul diritto alla cittadinanza dei bambini immigrati e nati sul suolo tricolore. Per mettere la firma elettronica si clicca all’indirizzo secure.avaaz.org/it/petition/la_cittadinanza_ai_ragazzi_immigrati_nati_in_Italia/. Intanto, aumentano le richieste di “ius sanguinis” cioè il diritto di sangue, all’anagrafe di Sacile, Pordenone e altri Comuni. Domande di registrazione degli atti di nascita da Argentina, Brasile e dintorni. A ondate, dai consolati e allargano le liste elettorali, per “ius sanguinis”.

Essere cittadino italiano significa avere diritti altrimenti negati. Voto nelle tornate elettorali e inserimento in concorsi pubblici, come quelli delle Forze di polizia o esercito. Il “diritto di sangue” è l’obiettivo, sull’onda della crisi mondiale e dei Paesi dell’America Latina, in genere di italiani della quarta generazione di immigrati. Lo ius sanguinis (modello tedesco) presuppone una concezione oggettiva della cittadinanza, cioè quella basata sul sangue, sull'etnia, sulla lingua. Lo ius soli presuppone, invece, una concezione soggettiva della cittadinanza. L’alternativa proposta dalle avanguardie dei diritti e anche dall’istruzione liventina è quella dello “ius culturae”: tanto per darci un taglio su “ius” nell’Europa senza frontiere.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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