I confini e Umberto Eco conquistano i maturandi

UDINE. I confini, quelli fisici e mentali, per analizzare e riflettere sulle frontiere e le barriere che vive oggi la nostra modernità. Il tema storico sul suffragio universale e l’analisi del testo di un brano di Umberto Eco. Ma anche il saggio breve sul valore del paesaggio, quello economico sul pil, come unità di misura della società, e quello sull’avventura dell’uomo nello spazio.
Sono state queste le tracce più “gettonate” per gli oltre 4 mila studenti di Udine e della provincia che ieri, con la prova d’italiano, hanno ufficialmente iniziato gli esami di stato. Oggi, i maturandi, saranno nuovamente sui banchi per la seconda giornata, per molti la più faticosa e impegnativa, che ha come oggetto la materia d’indirizzo del proprio corso di studi.
Era uno degli argomenti più prevedibili e attesi quello su Umberto Eco, come anche il voto delle donne del 1946, assieme alla Costituzione e al tema dell’immigrazione, hanno confermato i più veloci a svolgere il compito. A settant’anni di distanza, quel voto che ha fatto la storia, per i ragazzi di oggi, ha ancora lo stesso significato e lo stesso valore, come primo baluardo di libertà.
«Fu un primo passo verso nuovi cambiamenti» afferma Cesare, studente del Malignani, mentre Virginia – che si aspettava una traccia sull’omosessualità – tiene a precisare che nonostante siano passati decenni la parità non è ancora stata raggiunta: «Fu un punto di svolta, ma ci sono ancora molte disuguaglianze tra i due sessi». Anche Francesca, del liceo di scienze applicate del Malignani, ha scelto la stessa traccia.
«Attuale e interessante – commenta – : mi piacevano anche altri temi, ma ho optato per questo: mi sentivo più ferrata».
Vittorio, del Marinelli, nel suo compito ha elaborato una riflessione sul significato del voto oggi, spaziando dall’astensionismo delle ultime elezioni all’importanza della conquista della libertà delle donne, mentre Letizia, dello Zanon, parla di un fatto storico che «aprì la strada grazie alla quale le donne, oggi, possono puntare in alto».
Preparati, riflessivi e con gli occhi ben aperti sull’attualità. Molti studenti, infatti, a partire dalla citazione di Piero Zanini sul tema del “confine”, si sono avventurati in un’analisi proprio sul delicato argomento dell’immigrazione. «Sono straniera, arrivo dalla Serbia – dice Stefana dello Zanon – e questo è il tema che sentivo più mio». Anche Vanessa e Fabio, “zanoniani”, hanno scelto lo stesso argomento, senza addentrarsi ad analizzare però la situazione del Friuli Venezia Giulia, ma spostando la riflessione su un piano più filosofico, tra confini mentali e barriere del pensiero. Molti hanno scelto il tema economico, sul pil, come Martino del Marinelli che si è cimentato in un’analisi sul benessere, mentre la collega Oriana, dello Zanon, ha parlato di capitalismo e del degrado che questo ha provocato nella società.
Tra le tracce più “papabili”, per Gabriele, del Marinelli, il brano dell’autore de “Il nome della Rosa”: «Ho scelto l'analisi e il commento sul testo di Eco perché era quella in cui riuscivo a esprimere meglio le mie caratteristiche. Me lo aspettavo ed è una figura che mi ha sempre affascinato».
Ajsi, dello Zanon, ha scelto di sviluppare il suo testo sulla traccia del paesaggio, parlando delle sempre più abbandonate periferie dei centri storici; Marco ha optato per il saggio breve tra il rapporto tra padre e figlio in arte e letteratura, con citazioni di Kafka, Freud e Svevo, e se nei licei è stato quasi snobbato il saggio su uomo e spazio, al Malignani e negli istituti tecnici molti ragazzi l’hanno ritenuto il più abbordabile.
Le tracce – a detta degli studenti - erano interessanti, davano buoni spunti, tanto che molti si sono trovati in difficoltà nel decidere in quale cimentarsi, e tutte, comunque, «fattibili». Tra chi ha passato il pomeriggio di martedì in preda all’ansia dell’ultimo minuto senza staccare il naso dai testi di letteratura, a chi ha trascorso la notte in bianco senza chiudere occhio e chi invece si è presentato tranquillo alla prova, l’adrenalina, almeno per qualche secondo, è salita ieri mattina all’apertura delle buste del plico telematico, recapitate per via informatica dal ministero.
All’uscita dall’aula, con il vocabolario sotto il braccio, si tira un sospiro di sollievo: la prima prova è andata e ci si rilassa chiacchierando o concedendosi uno spritz al bar per stemperare la tensione. E riprendere la carica per affrontare il faticoso pomeriggio a ripassare la materia della seconda prova e la vera, per la maggior parte degli studenti, “notte prima degli esami”.
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