I cinghiali arrivano a Udine, alcuni sono stati uccisi

L’ultimo era un esemplare di 150 chili preso dai cacciatori nei pressi di via Tolmino. Il direttore della Riserva Buiatti: ne abbiamo censiti una quindicina a inizio stagione

UDINE. L’ultimo è stato abbattuto nei pressi via Tolmino, una laterale di via Cividale. Pesava 150 chili e ci sono voluti sei cacciatori per caricarlo su un furgone e portarlo via.

«È il quinto cinghiale abbattuto dai nostri cacciatori in città dall’apertura della stagione», fa il punto il direttore della riserva di caccia Silvano Buiatti.

«La verità è che questi animali hanno trovato un ambiente favorevole nel Torre e che la loro presenza lungo il corso del torrente è aumentata a dismisura.

All’inizio dell’anno ne avevamo censiti una quindicina, nel frattempo, con il periodo della riproduzione i numeri sono saliti, se aggiungiamo una novantina di caprioli mappati all’inizio della stagione comprendiamo quanto a rischio siano le strade per gli automobilisti e quanto sia facile avere un incidente a causa di animali che, vista la stazza, possono provocare danni a cose e persone, senza parlare delle razzie alle colture agricole e orticole.

Da tempo la presenza di cinghiali in città come Gorizia e Trieste è una realtà, ma un’invasione di questa portata a Udine non si era ancora vista.

Proprio in considerazione della situazione attuale la Regione ha previsto l’eradicazione completa nelle zone di pianura, ma il consiglio agli automobilisti è quello di fare molta attenzione nell’area del Torre, soprattutto sulle strade a scorrimento veloce.

Oltre alla presenza dei cinghiali va segnalata quella dei caprioli che, dall’inizio dell’anno, hanno provocato una quindicina di incidenti nel territorio della riserva».

La caccia di selezione andrà avanti fino al 15 gennaio, ma la presenza degli ungulati, per Danilo Vendrame presidente del Circolo friulano cacciatori, «non potrà essere eradicata così. Servono decisioni coraggiose – tuona – la legge 157 prevede che, a fronte di precisi piani di abbattimento divisi per sesso e per età, le Regioni possono derogare su tempi e orari per autorizzare la caccia di selezione 365 giorni all’anno senza limitazioni orarie».

Dal primo giugno, le competenze sulla gestione della fauna selvatica e dei risarcimenti agli automobilisti e agli agricoltori è passata dalla Provincia alla Regione.

«Ogni anno vengono denunciati in media 250 incidenti automobilistici provocati dalla fauna selvatica nelle provincia di Udine – fa il punto l’assessore provinciale a Caccia e pesca Marco Quai – gli indennizzi vanno dai 550 ai 600 mila euro.

Ogni anno abbiamo cercato di aiutare le persone che avevano denunciato un sinistro risarcendo fino al 75 per cento del danno, spesso integrando gli stanziamenti della Regione che, peraltro, erano già alimentati dalla tassa di concessione governativa versata dai nostri cacciatori.

Con il fondo miglioramenti abbiamo finanziato anche la conservazione di roccoli e bressane. Abbiamo risarcito i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica del 2015 e dei primi sei mesi del 2016.

Per quanto riguarda quelli relativi agli incidenti stradali, però – ragguaglia Quai – le competenze sono in mano alla Regione e, stando alle ultime segnalazioni che ho ricevuto, gli automobilisti aspettano ancora i risarcimenti per il 2015».

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