«I cinesi non ci sono via anche le insegne»

Nuovo appello dell’Associazione dei commercianti di Manzano Nel mirino le scritte del “Centro Ingrosso Italia Cina” sulla Sr 56
Di Silvia Riosa

MANZANO. Quelle insegne devono essere tolte. O almeno coperte. È la richiesta, già inoltrata due anni fa e ora di nuovo ribadita, della presidente dell’associazione dei commercianti di Manzano Romina Baulina nel rispetto dei commercianti della capitale della sedia.

Il riferimento è all’insegna “Centro Ingrosso Italia Cina” che svetta sui capannoni degli ex magazzini Sabot, che qualche anno fa erano stati affittati a commercianti cinesi che ne avevano fatto un loro punto vendita all’ingrosso.

Già ai tempi l’apertura del punto commerciale aveva fatto storcere il naso a molti, che vedevano rovinata l’immagine di Manzano, che diventava «città dei cinesi». Durata ben poco, in verità, visto che in un paio d’anni i rivenditori si sono spostati.

Nel 2012 l’area – estesa su una superficie di circa 10 mila metri quadrati – che affaccia sulla Sr 56 era stata posta sotto sequestro per ipotizzata violazione alla sicurezza delle persone per il mancato funzionamento di impianti antincendio e difformità nei certificati e i negozianti – affittuari – si erano ritrovati nell’impossibilità di lavorare.

Poi i sigilli erano stati tolti, ma di lì a poco i commercianti asiatici avevano scelto di trasferire e unificare la propria attività tutta nel centro di Pradamano.

Scelta non legata al sequestro, ma essenzialmente di tipo economico. Dopo una serie di vicende giudiziarie, ora lo stabile è oggetto di procedura fallimentare e affidato a un curatore.

La scritta, però, lì era e lì è rimasta e ora l’Acm, dopo aver già sollecitato amministrazione comunale e organi competenti, rialza la voce. «Quel centro non esiste più e quindi la scritta deve essere coperta, anche nel rispetto di tutto il commercio di Manzano».

La presidente dell’Acm, oltre a una questione di immagine e di decoro del comune – l’area è praticamente abbandonata, la scritta cade a pezzi e affacciandosi sulla strada regionale è una delle prime cose che si vedono arrivando a Manzano –, ne fa anche una questione di rispetto della legge.

«Chiunque ha una attività commerciale e vuole affiggere un’insegna deve pagare la tassa e richiedere i permessi. Se l’attività poi cessa, la legge prevede che la scritta debba essere subito rimosso, o almeno coperta. La legge deve valere per tutti».

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