«I cinesi non ci sono via anche le insegne»

MANZANO. Quelle insegne devono essere tolte. O almeno coperte. È la richiesta, già inoltrata due anni fa e ora di nuovo ribadita, della presidente dell’associazione dei commercianti di Manzano Romina Baulina nel rispetto dei commercianti della capitale della sedia.
Il riferimento è all’insegna “Centro Ingrosso Italia Cina” che svetta sui capannoni degli ex magazzini Sabot, che qualche anno fa erano stati affittati a commercianti cinesi che ne avevano fatto un loro punto vendita all’ingrosso.
Già ai tempi l’apertura del punto commerciale aveva fatto storcere il naso a molti, che vedevano rovinata l’immagine di Manzano, che diventava «città dei cinesi». Durata ben poco, in verità, visto che in un paio d’anni i rivenditori si sono spostati.
Nel 2012 l’area – estesa su una superficie di circa 10 mila metri quadrati – che affaccia sulla Sr 56 era stata posta sotto sequestro per ipotizzata violazione alla sicurezza delle persone per il mancato funzionamento di impianti antincendio e difformità nei certificati e i negozianti – affittuari – si erano ritrovati nell’impossibilità di lavorare.
Poi i sigilli erano stati tolti, ma di lì a poco i commercianti asiatici avevano scelto di trasferire e unificare la propria attività tutta nel centro di Pradamano.
Scelta non legata al sequestro, ma essenzialmente di tipo economico. Dopo una serie di vicende giudiziarie, ora lo stabile è oggetto di procedura fallimentare e affidato a un curatore.
La scritta, però, lì era e lì è rimasta e ora l’Acm, dopo aver già sollecitato amministrazione comunale e organi competenti, rialza la voce. «Quel centro non esiste più e quindi la scritta deve essere coperta, anche nel rispetto di tutto il commercio di Manzano».
La presidente dell’Acm, oltre a una questione di immagine e di decoro del comune – l’area è praticamente abbandonata, la scritta cade a pezzi e affacciandosi sulla strada regionale è una delle prime cose che si vedono arrivando a Manzano –, ne fa anche una questione di rispetto della legge.
«Chiunque ha una attività commerciale e vuole affiggere un’insegna deve pagare la tassa e richiedere i permessi. Se l’attività poi cessa, la legge prevede che la scritta debba essere subito rimosso, o almeno coperta. La legge deve valere per tutti».
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