I cento anni del Latisana calcio società fucina di grandi talenti

Cent’anni di storia per una società calcistica la cui evoluzione ha seguito di pari passo quella della sua città: le guerra, la crisi, le alluvioni. Fondata nell’estate del 1919, con l’impulso di ricostruzione di un paese che usciva provato dal primo conflitto mondiale, e da allora vissuta da intere generazioni. Dall’iniziativa di una manciata di giovani, discussa al tavolino di un caffè, nasce il Tisana Foot Ball Club, una delle prime società calcistiche della bassa friulana. Celeste era il colore che i fondatori avevano scelto per le loro casacche ma dovettero ripiegare sul nero per il costo proibitivo del tessuto colorato. L’univo vezzo un bordino verde sul colletto. Quel nero verde che sono ancora oggi i colori della società. L’attuale sodalizio è il frutto di una serie di fusioni, a cominciare da quella del 1986, a inizio stagione, con il calcio Latisanotta e a fine campionato con il Ricreatorio, prendendo la denominazione U. S. Latisana Ricreatorio, fino alla più recente del 2014 con il Ronchis e la nuova denominazione LatisanaRonchis.
La grande festa di compleanno è in programma per domani, dalle 10 in poi allo stadio, con un’intera giornata dedicata al centenario fra tornei di calcio e mostre. La serata, dalle 18, vedrà la partecipazione del cronista sportivo Bruno Pizzul e la premiazione dei presidenti che si sono succeduti in questo anni e dei giocatori che hanno contribuito alla storia del club. «Per noi sarà anche l’occasione per presentare l’ultimo grande risultato – spiega il presidente Corrado Guerin – il nuovo percorso che la società ha intrapreso attraverso l’affiliazione con il Pordenone Calcio per la crescita e la qualifica del nostro settore giovanile. Ma soprattutto sarà una grande festa aperta a tutta la comunità perché la squadra del LatisanaRonchia appartiene a tutta la comunità». Il 1919 segna anche la costruzione del primo campo di calcio a Latisana in via Marconi dove adesso c’è la vecchia cantina sociale, terreno di gioco sostituito nel 1958 dallo stadio realizzato in via Egregis Gaspari, l’attuale sede di gara: nata alla fine della grande guerra anche la storia della sportiva segue inevitabilmente quella della cittadina e subisce le conseguenze legate al secondo conflitto, tanto che fra il ’40 e il ’45 spesso gli incontri venivano sospesi anche più volte per il suono dell’allarme, un particolare che costrinse la Federazione di allora a decidere per l’omologazione del risultato in atto al momento dell’interruzione del gioco a causa della sirena antiaerea.
Anche le due annate delle alluvioni, 1965 e 1966, si ripercuotono sul club, costretto a giocare un anno l’intero campionato a San Michele al Tagliamento e l’anno dopo a Pocenia. Ma tre anni dopo il Tisana tocca la vetta più alta dei suoi successi sportivi, raggiunge la serie D alla quale però non parteciperà mai per la rinuncia all’iscrizione legata a motivi economici. Vent’anni prima per qualcuno il Tisana rappresentò un trampolino verso una sfolgorante carriera professionistica (Milan, Inter, Genoa, Fiorentina e la nazionale italiana): nella stagione 1947 – 1948 esordisce fra i pali un certo Lorenzo Buffon ceduto a fine stagione al Portogruaro. Dopo un anno con i veneti Buffon è già a difendere la porta del Milan. —
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