Honsell parla a Napolitano: Udine rivuole il suo castello

Il passaggio al Comune del castello di Udine e la presenza della comunità slovena in Friuli sono stati al centro del colloquio tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il sindaco Furio Honsell, al termine della cena di Stato in onore del presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Turk.
ROMA.
Il passaggio al Comune del castello di Udine e la presenza della comunità slovena in Friuli sono stati al centro del colloquio tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il sindaco Furio Honsell, al termine della cena di Stato, al Quirinale, in onore del presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Turk.


Honsell, in smoking e cravatta nera, è stato l’unico sindaco che ha fatto avere ai presidenti Napolitano e Turk un omaggio. «Ho portato due copie dell’antologia di racconti scritti in sloveno e tradotti in italiano curata dal professor Roberto Dapit, docente di Letteratura slovena all’università di Udine – racconta Honsell – così ciascun presidente ha potuto leggere la sua parte». Prendendo spunto dall’antologia, Honsell ha descritto ai due presidente la presenza della comunità slovena nelle valli del Torre e del Natisone. L’ha fatto – è sempre lui a sottolinearlo – «perché la presenza è documentata in Friuli fin dal 1866».


Per quanto riguarda il passaggio del castello dal Demanio al Comune, invece, il sindaco si è limitato ad aggiornare il presidente della Repubblica sul percorso che prevede, come suggerito dallo stesso Napolitano quando venne in visita a Udine per vedere la mostra sul Tiepolo, il coinvolgimento del ministero dei Beni culturali. «Al presidente – continua Honsell – ho detto che stiamo facendo quel percorso e l’ho ringraziato». Il capo dello Stato ha ricordato con piacere la sua visita a Udine. Ma a voler salutare Honsell è stato il figlio di Napolinato che ricordava la presenza dell’ex rettore alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa”.


«È stata una cerimonia solenne» aggiunge il sindaco ricordando i discorsi dei due presidenti. Soprattutto quello di Napolitano che nel soffermarsi sulla collaborazione fra le forze armate italiane e quelle slovene ha ricordato la brigata internazionale Multinational Land Force (Mlf) il cui comando è a Udine. Turk, invece, nel promuovere anche uno spazio culturale aperto ha citato uomini di cultura del calibro di Claudio Magris e Boris Pahor.


E dopo i discorsi ufficiali il sindaco assieme agli altri primi cittadini del Friuli Venezia Giulia, al governatore Renzo Tondo e ai rettori delle università di Udine e Trieste, Cristiana Compagno e Francesco Peroni, si è seduto a tavola nel grande salone del Quirinale dove, stando alla stima fatta dal matematico più che dal sindaco, si contavano tra le 90 e le 100 persone. Misurato il menù: dopo il timballo di tagliolini al ragù bianco sono stati serviti la lombata di vitello al forno, lo sformatino di patate e funghi, i pomodorini ripieni e i finocchi farciti. E per finire un’ottima torta al cioccolato e caramello. Il tutto accompagnato da vini di tutto rispetto come il Brunello di Montalcino riserva dell’azienda “Quercione”, Flacianello della Pieve di Fontodi e il Marsala superiore riserva De Bartoli.


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