Herat, il capitano Masino si è aggravato
Apprensione alla “Baldassarre” di Maniago. Ecco chi sono gli altri militari rimasti feriti nell’attentato dei talebani in Afghanistan

MANIAGO. Le condizioni del capitano Gennaro Masino, ferito con altri quattro commilitoni nell’attentato di lunedì al Prt italiano di Herat «si sono aggravate nella notte e attualmente è ancora seriamente in pericolo di vita». Lo ha confermato alla Camera il ministro della Difesa Ignazio La Russa, aggiungendo che «se ne sta organizzando il suo rientro in Italia». Nella caserma Baldassarre e nella comunità di Maniago l’ottimismo s’è tramutato in preoccupazione e speranza. Che tutto possa andare per il meglio. Tantissimi i messaggi di solidarietà e incitazione rivolti all’ufficiale in Facebook. Il più grintoso è quello di Alex: «La conosci la vera legge dei Masino? Sì che la conosci, non mollare mai!». Trent’anni da poco compiuti, originario di Paterno (Potenza), Gennaro Masino è uno dei cinque militari feriti in forza al 132° reggimento Ariete, partito il 31 marzo scorso per l’Afghanistan per un periodo di ferma di sei mesi.
L’attentato alle 8.45 italiane, quando un autocarro si è fatto esplodere contro il muro di cinta di Camp Vianini. I militari italiani, non raggiunti da colpi di arma da fuoco, hanno riportato lesioni varie in seguito all’esplosione e al conseguente crollo di una altana e della palazzina utilizzata dall’Unità Cimic (cooperazione civile-militare) del contingente. Sono stati immediatamente trasportati in elicottero all’ospedale militare da campo spagnolo e subito è parso chiaro che Masino era grave. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico «ma le sue condizioni si sono aggravate durante la notte ed ora è seriamente in pericolo di vita», ha detto il ministro La Russa. Ha una «sospetta lesione pancreatica ed è necessario lo sgombero sanitario urgente per un ulteriore intervento chirurgico». Nella notte si stava organizzando il rimpatrio. La sua famiglia si è chiusa nel silenzio.
Gli altri feriti, tutti colpiti da «schegge e macerie dovute all’esplosione, hanno riportato varie ferite», ma nessuno è in pericolo di vita. Si tratta del caporale Vincenzo Mazzamuto, caporale, il più seriamente ferito dopo il capitano, del caporalmaggiore Gianluca Fois, 30 anni, da 11 all’Ariete e già in passato in Afghanistan, cagliaritano, del primo maresciallo Aldo Di Quinto (di stanza alla caserma di Tauriano) e del capitano ufficiale medico Mirko Ripa, 38 anni, di Saludecio (Rimini). Quest’ultimo ha inviato un sms alla moglie: «Stai tranquilla. Sono ferito a un braccio, ma non ti preoccupare».
Preoccupati invece i commilitoni rimasti a Maniago e Spilimbergo dove il passaparola ha preso ieri il sopravvento sui rigorosi no comment dello Stato Maggiore della Difesa. Alcuni di loro hanno tentato di mettersi in comunicazione con i colleghi in Afghanistan, ma «da subito dopo l’attentato, la connessione è difficoltosa».
A parte i cinque militari feriti, cui se ne deve aggiungere uno in stato di choc ed un funzionario del ministero degli Esteri che ha subito uno «choc traumatico», le conseguenze più gravi sono state riportate dagli afghani con cinque morti e 32 feriti.
Su Facebook, intanto, si moltiplicano i messaggi: «Forza Genna’, guarisci presto. Dai, siamo tutti con te. Torna presto».
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