«Hanno il diritto di trovare un letto»
UDINE. Non si tratta di una provocazione, di una boutade o di un eccesso di legalità. Si tratta semplicemente del diritto internazionale, che vale anche in Italia e che Gianfranco Schiavone dell’Asgi ha ricordato.
«I profughi potrebbero anche fare causa allo Stato, citandolo in giudizio - ha detto - e chiedere il risarcimento dei danni. Hanno diritto a un posto dove dormire, si tratta di rifugiati, di gente che scappa dalla guerra. Le situazioni di Udine e Gorizia devono cambiare, Prefetture e Comuni hanno l’obbligo di agire. I posti dove ospitarli devono essere trovati, bisogna metterci il massimo impegno».
«Vorremmo che il Friuli Venezia Giulia - ha ribadito don Pierluigi Di Piazza del Centro Balducci - possa essere speciale anche per l’accoglienza. A livello nazionale, invece, il semestre di presidenza europea dell’Italia è stato deludente: sull’immigrazione si è solo balbettato. E poi c’è la legge Bossi-Fini del 2002 che lo stesso Fini, quando ancora era in politica, diceva di voler rivedere in modo profondo. Qua da noi servirebbe un tavolo permanente per indicare agli amministratori le decisioni serie da prendere».
Ma da dove arrivano i richiedenti protezione internazionale? Il Paese della grande fuga è l’Afghanistan, martoriato da decenni di guerre.
Segue poi la Russia, al terzo posto c’è la Siria. E ancora Pakistan, Serbia e Kossovo, Somalia, Iran, Eritrea, Nigeria. In Friuli Venezia Giulia la principale porta d’ingresso resta ovviamente il confine con Austria e Slovenia, da dove arrivano centinaia di profughi. (m.ce.)
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